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Antifrode, l'Ivass bacchetta le compagnie

L'Autorità richiama le imprese a una corretta compilazione della relazione annuale

Watermark 16 9
L'Ivass bacchetta le compagnie riguardo la compilazione delle relazioni sull'antifrode. Si sono verificati - scrive il Regolatore nella lettera indirizzata alle imprese - comportamenti non univoci da parte delle imprese con riguardo, da un lato, alle modalità di trasmissione e di pubblicazione della stima e, dall'altro, alle modalità di calcolo della stessa".

La norma prevede che le imprese siano tenute a indicare il valore complessivo degli importi decurtati dalla riserva sinistri durante l'esercizio a seguito dell'attività antifrode svolta, dovendosi con ciò intendere gli importi relativi ai "sinistri oggetto di approfondimento in relazione al rischio frode definiti senza seguito".

Infine, l'Ivass precisa che l'attività diretta al contrasto delle frodi assicurative "costituisce funzione caratterizzante il ciclo operativo delle imprese di assicurazione", perciò l'Authority ritiene che non debbano essere dedotti dalla stima i costi sostenuti per lo svolgimento dell'attività, "in quanto rientranti nella più generale valutazione della redditualità dell'impresa stessa".

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