Bper-PopSondrio, via libera alla fusione
Arriva l'ok dei consigli di amministrazione delle due società: Unipol resta primo azionista con il 18,7%
Via libera alla fusione per incorporazione di Banca Popolare di Sondrio in Bper Banca. Alla luce del successo dell'ops che l'istituto modenese aveva lanciato sulla banca valtellinese, nonché della nomina dei nuovi vertici di PopSondrio, i consigli di amministrazione delle due società hanno approvato ieri il progetto di fusione.
L'operazione, come illustra una nota congiunta, “costituisce una leva strategica coerente con il percorso di crescita sostenibile e di creazione di valore per tutti gli stakeholder già delineato dai piani industriali stand alone in precedenza approvati dai consigli di amministrazione di Bper Banca e Banca Popolare di Sondrio, rispetto ai quali essa si pone quale elemento di accelerazione”.
La maggiore scala operativa, prosegue la nota, “permetterà al nuovo gruppo di realizzare appieno le economie di scala, incrementare la produttività, migliorare l’efficienza operativa e ottimizzare gli investimenti”.
Le sinergie di costo sono stimate in 190 milioni di euro all'anno, mentre le sinergie di ricavo potrebbero arrivare a 100 milioni di euro grazie all'incremento della produttività “anche in conseguenza del contributo delle fabbriche prodotto e delle opportunità di cross-selling in segmenti di business ad alto valore aggiunto (wealth management, bancassurance e specialty finance)”. Sono attesi invece costi di integrazione per circa 400 milioni di euro una tantum che, stando alle previsioni delle due società, per il 75% dovrebbero essere sostenuti nel 2025 e per il restante 25% nel 2026.
Il rapporto di concambio è stato fissato a 1,45 azioni di Bper Banca per ogni azione ordinaria di Banca Popolare di Sondrio. Il rapporto di concambio, come specifica la nota, “non è soggetto ad aggiustamenti o conguagli in denaro”.
Unipol Assicurazioni, primo azionista delle due società prima dell'ops, resterà il socio principale di Bper Banca con una partecipazione del 18,7%, al di sotto quindi della soglia del 20% che era stata momentaneamente superata dopo l'adesione all'offerta dell'istituto modenese. Altri azionisti rilevanti sono Fondazione di Sardegna (7%), BlackRock (4,7%) e Jp Morgan Chase (3,3%).
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