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Italia e Cina, il dialogo sulle assicurazioni

Ieri, in occasione del forum italo-cinese di Milano, l’Ivass e l’autorità di vigilanza cinese hanno firmato un memorandum per lo scambio di informazioni

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L’Ivass e la Commissione cinese per la regolamentazione di banche e assicurazioni hanno firmato ieri sera un memorandum of understanding per lo scambio di informazioni, anche confidenziali. L’intesa è stata sottoscritta in occasione del primo Finance Dialogue Italia-Cina, presieduto dal nostro ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, e dal ministro delle Finanze della Cina, Liu Kun.
Stefano De Polis, segretario generale dell'Ivass, ha affermato in una dichiarazione che i due Paesi concentreranno la loro collaborazione sull’applicazione dell’innovazione tecnologica al mondo delle assicurazioni (Insurtech), il cambiamento climatico e la finanza sostenibile.
“L’Ivass può mettere a disposizione le conoscenze accumulate nel rilevamento degli stili di guida (black-box) e anti-frode”, ha detto ancora De Polis, aggiungendo che il regolatore italiano è interessato “ai progressi che le autorità cinesi stanno facendo nel regolamento e supervisione della digital insurance”.
Da due importanti istituzioni finanziarie italiane, Generali e Cdp, è arrivata una sollecitazione alla Cina perché apra ulteriormente i mercati dei servizi finanziari alle società italiane e di altri Paesi. Il responsabile delle attività internazionali del Leone di Trieste, Jaime Anchustegui, ha detto di sperare che le società estere possano rilevare partecipazioni di controllo in gruppi di assicurazione vita in Cina. “Auspichiamo una definitiva apertura del mercato agli investimenti italiani e stranieri, e la possibilità di controllo delle joint-venture da parte degli investitori esteri anche nel mercato vita”, ha dichiarato. Un invito simile in occasione del forum è giunto anche dal cfo di Cassa Depositi e Prestiti, Paolo Calcagnini.


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