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Ripensare l'Rc auto per continuare a crescere

In un contesto di andamento tecnico positivo le compagnie pensano al futuro, convinte che il ciclo si invertirà presto. Al convegno sul tema, organizzato da Insurance Connect, il dibattito si è focalizzato sulle modalità di gestione del sinistro e di relazione con il cliente

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Un appuntamento per ripensare l'Rc auto alla chiusura dell'ennesimo anno positivo per il settore, che conferma un andamento tecnico molto buono proprio nell'auto, il principale mercato dell'assicurazione danni in Italia. 
Insurance Connect, per il secondo anno consecutivo, ha dedicato al tema dell'Rc auto una giornata in cui ha riunito i principali stakeholder del settore, con l'obiettivo di discutere apertamente e permettere lo sviluppo di idee nuove, proprio alla vigilia di un momento di svolta. Di Rc auto, solitamente, si parla tanto, forse troppo, tranne quando lo si dovrebbe fare davvero: cioè nei momenti del ciclo positivo, quando le compagnie guadagnano, i prezzi delle tariffe scendono e ci sarebbe quindi spazio per pensare a strategie nuove e diverse rispetto al passato. Invece, la polizza più sgradita agli italiani (spesso l'unica) torna alla ribalta sempre quando i prezzi ricominciano a crescere, e il costo della garanzia diventa insostenibile.
Il 2015, secondo molti player del settore, potrebbe segnare l'inversione del ciclo positivo di abbattimento dei prezzi e di crescita degli utili per le compagnie: la crisi finanziaria, il calo della frequenza, un parco auto vecchio e in diminuzione potrebbero quindi non bastare a bilanciare il loss ratio del settore che già quest'anno si alzerà, secondo Ania, di due o tre punti percentuali. Problemi in vista, quindi. Ma a differenza di altri tempi, oggi sembra avvenuto un cambiamento reale che sta conducendo le imprese a posizionarsi in modo diverso sul mercato. Il settore si sta muovendo non solo sulla spinta legislativa: la componente prezzo, nonostante la riduzione degli ultimi anni, è ancora troppo condizionante, anche se le compagnie stanno cercando di conciliare riduzione delle tariffe con servizi a valore aggiunto per fidelizzare il cliente. I tempi sono maturi per agire verso la clientela, che attende un rinnovamento reale.

LO SNELLIMENTO DEI MODELLI INTERNI
Di questo e di molto altro (antifrode, danno alla persona, tecnologia, gestione sinistri) si è discusso ieri, 12 novembre, al convegno Ripensare l'Rc auto (oltre 200 partecipanti), interamente condotto da Maria Rosa Alaggio, direttore di questa e delle altre testate Insurance Connect.
Per introdurre la giornata, Scs Consulting ha realizzato una ricerca, cui hanno partecipato la quasi totalità dei direttori sinistri delle compagnie che operano in Italia, che ha evidenziato in che modo le compagnie stanno cambiando i modelli interni di gestione, la liquidazione dei danni, l'attività antifrode e l'approccio al cliente. Un primo dato interessante è quello sul campione eterogeneo della survey: sono stati coinvolti i direttori sinistri di realtà diverse, dalle compagnie tradizionali a quelle dirette, dalle imprese captive di banche, agli istituti bancari con un focus diretto sulla bancassurance.
In quasi tutte le realtà è stata osservata un'elevata attitudine alla collaborazione tra le funzioni delle varie aree, allo snellimento e alla razionalizzazione dei processi. Nella liquidazione dei danni materiali, per esempio, le compagnie si sono poste l'obiettivo di elevare la propria efficienza, facendo affidamento su una rete liquidativa e di periti sul territorio, che consenta di aumentare la percentuale di sinistri gestiti in pronta liquidazione.
Nuovi fenomeni stanno emergendo: l'acquisto diretto dei pezzi di ricambio, la liquidazione su fattura in agenzia, le carrozzerie convenzionate o di proprietà, e la perizia light.
Questi e altri elementi segnalano un avvenuto cambiamento strutturale in cui rientrano molte cose: prima tra tutte la tecnologia, che le compagnie stanno imparando a utilizzare in modo sempre più efficiente.

COMPAGNIE E CONSUMATORI DALLA STESSA PARTE?
Dalla prima tavola rotonda della mattinata sono poi emersi altri fattori e spunti per un obbligato rinnovamento del settore. L'Ania ha sottolineato, numeri alla mano, che le compagnie stanno ancora guadagnando dall'auto: l'utile netto del ramo danni nei primi sei mesi 2014 si attesta a 2,2 miliardi di euro (3,8 miliardi sul totale della raccolta). Ma il trend di riduzione della raccolta (-7% a fine anno), l'aumento del costo medio dei sinistri e la stabilizzazione della frequenza porteranno i primi segnali di inversione del ciclo. In tutti i mercati maturi, il ciclo economico dell'Rc auto è di tre o quattro anni: ecco perché l'Ania si attende risultati ancora positivi, ma in erosione e in linea con quelli del 2012. D'altra parte, una riduzione di 50 euro in due anni del prezzo medio della polizza (da 450 a 400 euro) rappresenta un ritmo difficilmente sostenibile, se non arriveranno a breve quegli interventi strutturali sul costo dei risarcimenti che potrebbero ulteriormente far calare i prezzi e regolare il settore. Tuttavia, le imprese rivendicano il fatto di essersi mosse prima del legislatore e aver attuato politiche di efficienza e performance. Sia UnipolSai sia Allianz, con i rispettivi distinguo, ricordano azioni di retention della clientela sempre più mobile e abbattimento dei costi: a partire dalla costruzione di una filiera di acquisti di pezzi di ricambio interna, dall'uso estensivo dei dati e delle nuove tecnologie. Restano, come si diceva, i problemi di costo delle liquidazioni per le macrolesioni, come sottolineato recentemente anche da Ivass nella ricerca che mette a confronto l'Italia con Francia, Germania, Spagna e Regno Unito. Si attende l'emanazione delle tabelle per il danno alla persona superiore al 9% di invalidità, cosa che chiedono a gran voce anche i consumatori, e che le compagnie non ritengono essere un obiettivo lobbistico, quanto un dovere sociale. Ania e consumatori, rappresentati al tavolo da Konsumer Italia, dovrebbero agire insieme sull'immobilismo politico, proprio ora che, dato il calo delle tariffe, possono sedere dalla stessa parte per cambiare le cose in modo strutturale.
Sull'Rc auto, quindi, pesa ancora enormemente il mix tra risarcimenti materiali e danno alla persona: un combinato che, se non si agisce subito, porterà inevitabilmente al rialzo delle tariffe.

RIEQUILIBRARE IL MIX DI PORTAFOGLIO
Del resto, come ha confermato Alessandro Santoliquido, presidente delle Commissione auto dell'Ania, nell'intervista con Maria Rosa Alaggio, i risultati positivi del comparto sono riferiti a 12-15 mesi fa: come reagirà il settore da qui a un anno? Santoliquido ha ricordato che ora il comparto Rc auto è percorso da una fortissima concorrenza: non si può più parlare di una tariffa tecnica, mentre abbondano gli sconti, che in certi casi arrivano anche al 40% del prezzo tariffario. Il costo medio dei sinistri, esploso dal 1994 a oggi, e la frequenza dimezzata (dato che il numero uno di Sara crede strutturale e non congiunturale) richiedono sforzi di efficienza enormi alle compagnie. Non basteranno un uso estensivo della scatola nera, certo molto utile in alcune zone dell'Italia soprattutto in ottica antifrode, e lo snellimento interno dei processi: servono normative che includano un approccio tecnico e non solo politico. Ma si dovrà anche innalzare il grado di maturità della rete distributiva, spostando il mix di portafoglio sugli altri prodotti danni, e questo sta già richiedendo un impegno estensivo, a livello di servizio al cliente, sempre più personalizzato e costoso.

RC AUTO COME TEMA SOCIALE
In questo contesto, il ruolo della giurisprudenza e del legislatore, quindi, deve essere ancora molto attivo. In modi diversi, Maurizio Hazan, avvocato dello studio legale Taurini & Hazan e Giovanni Cannavò, medico legale e presidente dell'associazione Melchiorre Gioia, hanno affrontato i temi dei risarcimenti dei danni alla persona partendo da recenti sentenze: ultima quella della Consulta che ha sancito definitivamente la costituzionalità delle tabelle che regolano le microlesioni. Dalle due relazioni è emerso in modo lampante quanto il tema della Rc auto sia sempre più un tema sociale, ma delegato a un operatore privato, soggetto a leggi di mercato. Ecco perché il diritto e la legge devono essere in grado di contemperare questi equilibri, non imponendo contemporaneamente risarcimenti estranei alle medie europee e prezzi in linea con gli standard continentali: ne va della sostenibilità del sistema e della sicurezza stessa dei cittadini obbligatoriamente assicurati.

CREARE SOCIAL NETWORK DELLA FRODE
A chiusura della giornata, la tavola rotonda sulla gestione dei sinistri e sull'antifrode ha visto protagonisti i responsabili di reparto di alcune primarie compagnie italiane. Da Cattolica a Intesa Sanpaolo Assicura, da Groupama ad Axa e Assimoco, opinione comune è che in questi anni, le imprese abbiano fatto molto per l'efficienza dei processi e che la tecnologia non potrà che accelerare questo processo. La black box ha permesso, per esempio, un aumento dei successi per le compagnie negli arbitrati, ma più in generale, la telematica può essere usata da un lato per aprirsi al cliente, facendolo sentire al sicuro, perché sempre monitorato, dall'altro in ottica antifrode. Quest'ultimo utilizzo della tecnologia è quello su cui i direttori sinistri puntano di più: con aggiornati strumenti di data mining, è possibile creare una sorta di social network tra individui che, in un modo o nell'altro, ricorrono nelle frodi più complesse e attuano comportamenti sospetti e ripetitivi. Una collaborazione più aperta e strutturata, avvenuta negli ultimi anni, tra il claims management e i vertici della compagnia, infine, ha permesso a molte imprese di abbattere i reclami e, di conseguenza, migliorare gli andamenti tecnici.

Nel corso della giornata, alcuni sponsor del convegno hanno presentato le proprie iniziative e case history, che ritroverete, insieme a tutti gli interventi e le tavole rotonde, sul numero di dicembre del mensile Insurance Review. Sul sito www.insurancetrade.it, invece, nei prossimi giorni saranno pubblicati i video e le presentazioni dei relatori.


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