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Coface mette sotto sorveglianza negativa l’Italia

Peggiora la recessione nel Sud Europa, valutazioni negative anche per Spagna e Cipro

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La crisi economica non arresta la sua corsa e porta a continue revisioni del rating dei paesi maggiormente coinvolti, dopo il declassamento di Moody's inerente i titoli di Stato (da A3 a Baa2 con outlook negativo), l'Italia incassa anche la sorveglianza negativa" di Coface.
Il player globale dell'assicurazione dei crediti misura il livello medio di rischio di insolvenza delle imprese di un paese nelle transazioni a breve termine e formula delle valutazioni rischio paese che nel caso europeo interessano Spagna, Italia e Cipro. In questi paesi, la contrazione dell'attività per il 2012 è attesa rispettivamente del 2%, 1,8% e 1,3%, per questo Coface ha messo sotto sorveglianza negativa le valutazioni A4 di Spagna e Italia e ha declassato quella di Cipro da B a C.

In particolare, per quanto riguarda l'Italia, il Pil si conferma in calo per il terzo trimestre consecutivo e la disoccupazione ha toccato il livello record in aprile del 10,2% della popolazione. Il comparto industriale è complessivamente in sofferenza con un peggioramento dell'esperienza di pagamento in molti settori e soprattutto in ambito metallurgico, agroalimentare, tessile e dell'edilizia. Quest'ultimo registra anche una riduzione della produzione del 15,1% nell'anno.

Sensibile peggioramento della situazione anche in Spagna, dove nel primo trimestre 2012 si è avuto un ulteriore crollo della produzione industriale e del terziario e una caduta del 30% dei prezzi degli immobili. Il tasso di disoccupazione continua a crescere - è stabilmente sopra al 24% da marzo 2012 - e i ritardi di pagamento e i fallimenti delle imprese riguardano ormai molti settori, oltre all'edilizia, l'agroalimentare, la componentistica elettronica, il chimico e il commercio non specializzato.

Infine, in ambito europeo, Coface analizza la situazione di Cipro che è stato il quinto paese a richiedere l'assistenza finanziaria dell'Unione monetaria a causa della forte esposizione del proprio settore bancario al rischio greco, e di un livello di indebitamento privato segnalato come il più alto d'Europa (311% del PIL nel 2011).

Fuori dall'area euro, si segnala qualche inquietudine tra i paesi emergenti, in particolare Coface mostra le prime perplessità sulla tenuta del modello di crescita indiano e sul deterioramento del contesto economico dell'Argentina. Confermato invece il dinamismo dell'Indonesia, la cui crescita, trainata dal mercato domestico, sta dimostrando una significativa capacità di resistenza agli shock esterni.

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