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Ivass, il punto sulla Retail Investment Strategy

Lo ha fatto oggi il segretario generale Stefano De Polis, in occasione di un convegno all’Università La Sapienza di Roma

Ivass, il punto sulla Retail Investment Strategy
“La Retail Investment Strategy (Ris) ha la finalità di incoraggiare gli investitori al dettaglio a partecipare più attivamente e a trarre pieno vantaggio dai mercati dei capitali”. Si è aperto così l’intervento di Stefano De Polis (nella foto), segretario generale dell’Ivass, che ha dato inizio ai lavori del convegno La EU Retail Investment Strategy - Profili di Diritto del Mercato Assicurativo, che si è svolto questa mattina presso l’università La Sapienza di Roma. “La mancanza di fiducia è uno dei motivi che contribuiscono a ridurre i livelli di partecipazione degli investitori al dettaglio al mercato dei capitali: la Retail Investment Strategy – ha aggiunto – si propone di risolvere questo gap”.

De Polis, nel dettaglio, ha passato in rassegna tutti i principali aspetti della direttiva omnibus che si propone di modificare le discipline definite con la Idd e la Mifid, in misura minore anche Ucits, Aimfd e Solvency II, e di una proposta di modifica al regolamento Priips nella parte relativa Kid. “Tra le finalità vi è anche quella di assicurare lo stesso livello di protezione all’investitore retail a prescindere dal canale di investimento a cui ci si rivolge e dalla tipologia di prodotto acquistato, finanziario o assicurativo”, ha osservato De Polis.

La commissione europea, ha proseguito, “ha individuato una serie di difficolta che limitano la capacità degli investitori al dettaglio di sfruttare appieno i mercati dei capitali”. Fra queste si contano la difficoltà di accedere a informazioni complete e facilmente comprensibili sui prodotti di investimento, il rischio di essere influenzati da pratiche e informazioni di marketing non realistiche o addirittura ingannevoli, le scarse informazioni in tema di incentivi riconosciuti ai distributori dei prodotti e l’assenza di un buon rapporto costi/benefici di alcuni prodotti di investimento caratterizzati da costi ingiustificatamente elevati.

Per affrontare queste carenze sono state elaborate una serie di misure, ma non mancano aspetti controversi. De Polis si è soffermato in particolare sul tema del Value for Money e, più nel dettaglio, sulla definizione di un benchmark di mercato per i prodotti unit-linked e ibridi per rilevare eventuali outliers, ossia anomalie nell’offerta. “Non sono pochi coloro che temono che tale misura finisca per introdurre un vero e proprio sistema di regolazione dei prezzi”, ha commentato De Polis. “Va evitato”, ha quindi chiarito nelle battute finali del suo intervento. “La normativa deve favorire il buon funzionamento del mercato e della concorrenza puntando sulla chiarezza, sulla trasparenza e sulla confrontabilità dell’offerta”, ha concluso.

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