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Gli italiani dicono di voler spendere per la salute (ma non fanno prevenzione)

È quanto emerge dall’Osservatorio Sanità di UniSalute che rileva, tuttavia, come oltre la metà degli intervistati non abbia effettuato esami di prevenzione e screening nell'ultimo anno

Gli italiani dicono di voler spendere per la salute (ma non fanno prevenzione)
Nonostante l’inflazione e le difficoltà che nell’ultimo anno e mezzo hanno interessato le famiglie del nostro paese, gli italiani continuano a considerare come prioritaria la spesa per la propria salute. Secondo l’ultima rilevazione dell’Osservatorio Sanità di UniSalute, realizzato in collaborazione con Nomisma, la maggioranza delle persone intervistate non è intenzionata a ridurre le spese in ambito sanitario.

L’indagine, ad ogni modo, rileva anche quanto l’inflazione si stia facendo sentire nella quotidianità delle persone: circa la metà (49%) afferma che le proprie scelte di vita sono fortemente influenzate dall’aumento dei prezzi e dal caro bollette, e il 40% dice di essere condizionato dalla situazione economica familiare. Di conseguenza, più di otto italiani su dieci (81%) hanno modificato le abitudini di spesa, tagliando prevalentemente i consumi fuori casa come bar e ristoranti (75% di chi ha cambiato le abitudini di spesa), ma anche i viaggi e le vacanze (63%) e in misura minore gli acquisti relativi all'abbigliamento (47%).

In questo contesto, tornando nello specifico alle spese per la salute, il 28% del campione intervistato afferma di aver ridotto queste spese, con una maggior incidenza sulle donne (32%) rispetto agli uomini (24%). La maggioranza (72%) degli intervistati, comunque, o non intende modificare questa voce di spesa (57%), o ha intenzione addirittura di aumentarla (15%).
Per approfondire questo aspetto, UniSalute ha chiesto a italiani e italiane se fossero più attenti al proprio benessere oggi rispetto a cinque anni fa. Per quanto riguarda il benessere fisico, ha risposto di sì il 37% degli intervistati; mentre in merito al benessere psicologico, si dichiara più attento il 34%, con un picco del 40% nella fascia 18-29 anni. Come motivazione di questa maggior attenzione, due su tre (66%) indicano proprio l'aver capito l'importanza di controllare in maniera continuativa il proprio stato di salute.
Ciò nonostante, nel campione interrogato per la ricerca, ben il 54% dichiara di non aver svolto alcun esame di prevenzione e screening negli ultimi 12 mesi, con la motivazione prevalente (68%) di non aver avuto particolari problemi di salute.

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