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Salvi, necessario convergere su strategie semplici e comuni

In attesa del pronunciamento dell'Isvap dopo la pubblica consultazione dello schema del regolamento 49, il presidente del Gaat ribadisce l'urgenza di un cambio di passo dei sindacati. Ma è freddo all'idea di un nuovo organismo

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Una linea di pensiero autonoma, corredata da una strategia diversa, più lineare e semplice, è stata quella presentata in questi giorni dal presidente del Gruppo agenti Toro, Roberto Salvi. Il tema è sempre quello del regolamento 49 che disciplina l'obbligo di multi-preventivazione da parte degli agenti di assicurazione. Chiusa la pubblica consultazione il 25 luglio l'attesa è concentrata sul pronunciamento da parte del regolatore. Dubito che l'Isvap - comincia Salvi - possa riscrivere l'intero articolo 34, o ribaltare le linee guida del regolamento. Ecco perché secondo me era necessario trovare e presentare all'Istituto di vigilanza strategie semplici e immediate".

Il presidente del Gaat, dal canto suo, ha inteso farlo, chiedendo, con il supporto legale dell'avvocato Rudi Floreani che da anni segue il gruppo, di fornire "oralmente" i preventivi ai clienti. "Altra questione - continua - riguarda la categoria giuridica dei fruitori dei preventivi: ho chiesto che si parli di consumatori e non di clienti". Piccoli emendamenti che, visti i tempi ristretti, potrebbero far spostare l'inerzia del regolamento a favore degli agenti.

D'altra parte la riunione di lunedì scorso, 23 luglio, a due giorni dalla chiusura della pubblica consultazione, non aveva prodotto un documento condiviso da tutte le anime della categoria. Questo aveva portato Salvi a firmare il documento dei dodici presidenti, già pronto, e con emendamenti "non contrastanti" le idee del Gaat. Ma dubito dopo, nell'incontro avuto con Isvap, aveva proposto azioni autonome.

"Mi meraviglia - precisa Salvi - che non si sia trovato l'accordo su istanze comuni: a partire dalla richiesta di dilatazione dei tempi di applicazione del regolamento. Le varie parti della nuova norma potrebbero entrare in vigore con scadenze diverse a tre o sei mesi".

La vera divaricazione tra Salvi e le strategie dei sindacati sta però nella tempistica della protesta promossa dalle associazioni di categoria. Su questo punto il presidente del Gaat è estremamente netto: "E' irritante come queste azioni siano state tardive, spesso decise senza coinvolgere il comitato dei gruppi agenti e i presidenti provinciali. Non bastano i sondaggi tra gli iscritti per prendere queste decisioni". Secondo Salvi era opportuno protestare nelle settimane tra il decreto e l'entrata in vigore della legge e non affidarsi alla "via diplomatica con parlamentari e l'Isvap".

Anche per queste ragioni, ma non solo, è nata l'iniziativa dei dodici presidenti di costituire un terzo soggetto, attorno al quale aggregare la categoria. Opzione che Salvi "capisce" ma di cui condivide solo il punto di partenza: l'esigenza unire tutti gli agenti, anche i non iscritti a Sna e Unapass, e muovere una forte critica alla gestione di Sna. "Resto freddo rispetto all'Ana - sottolinea - perché ho la speranza di cambiare da dentro il sindacato. Demozzi non è riuscito ad aggregare la categoria, mentre contemporaneamente nuovi punti di scontro ci saranno sul tema del rinnovo dell'accordo agenti-compagnie, sul contratto dei dipendenti di agenzia e sullo statuto Sna, qualora il presidente continuerà a non condividere con tutti le scelte dell'esecutivo".

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