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Campagna Rca di UnipolSai, Aua scrive allo Sna

La rappresentanza unica lamenta un mancato coinvolgimento istituzionale preventivo da parte del sindacato, e sottolinea la propria prerogativa di intrattenere le relazioni industriali con la mandante, verso cui conferma la propria fiducia

Campagna Rca di UnipolSai, Aua scrive allo Sna
Aua risponde allo Sna. Il Sindacato nazionale agenti aveva scritto a UnipolSai per chiedere lo stop della campagna pubblicitaria in cui la compagnia promette la restituzione di un mese di polizza Rca ai propri clienti. La missiva del sindacato era stata indirizzata in primis alla compagnia bolognese, e per conoscenza ad Aua, Ania, Agcm, Garante della privacy, Ivass e Mise.
Ieri sera l’Associazione agenti UnipolSai ha a sua volta scritto al sindacato. Rivolgendosi direttamente al presidente dello Sna, Claudio Demozzi, il comitato dei presidenti di Aua afferma che “pur ringraziando per il sostegno e i consigli che hai voluto manifestare alla nostra associazione (…) desideriamo sottolinearti che avremmo gradito un coinvolgimento istituzionale preventivo quale organo dirigente. Le relazioni industriali intrattenute con la nostra mandante, oltre a restare prerogativa di nostra esclusiva competenza, continuano a essere caratterizzate da fattivo spirito di collaborazione, anche in un periodo di delicata emergenza sanitaria ed economica come questo”.
Aua sottolinea che il tavolo di confronto impresa-agenti ha individuato sin da subito il percorso lungo il quale avrebbe dovuto articolarsi il sostegno alle agenzie e ai clienti, “condividendo la necessità di monitorare congiuntamente l’evolversi della crisi, valutarne gli effetti e varare le misure più idonee a superare le varie fasi; le proposte e le sollecitazioni della nostra rappresentanza hanno trovato e troveranno risposte nel corso del tempo, così come nel corso del tempo potranno essere apportate le necessarie modifiche ed i giusti miglioramenti”.
La scelta di Aua di determinare interventi definitivi quando le emergenze saranno terminate e sarà quindi possibile valutare l’effettivo impatto economico che la crisi avrà arrecato al mercato, ai clienti (e di conseguenza alle agenzie), “è una misura precauzionale dovuta agli oltre 4.000 agenti UnipolSai, con i loro 16mila subagenti e 14mila dipendenti operanti sul territorio, consapevoli che nella nostra azienda le parole sono importanti quanto gli scritti e che ‘il sostegno finanziario illimitato’ o il ‘usciremo tutti insieme da questa crisi’ pronunciati da Carlo Cimbri (ceo del gruppo Unipol, ndr) non resteranno affermazioni di maniera”.
Per quanto riguarda un altro aspetto critico su cui lo Sna aveva posto l’attenzione, quello relativo ai dati, Aua chiarisce che “la raccolta di dati effettuata dalla compagnia in questo frangente è normata da accordi che tutelano ampiamente le nostre agenzie (per stessa ammissione pubblica dello Sna)”.
Stesso discorso per le valutazioni di impatto “di una campagna di marketing che coinvolge quasi 10 milioni di clienti in un periodo in cui la progettazione e la realizzazione delle attività è fortemente penalizzata, anche dall’impedimento di incontri fisici. Aua – si legge nella missiva – ha saputo manifestare contrarietà nelle occasioni in cui talune scelte della mandante non erano condivise, così come ha rivendicato il diritto di mettere a punto impatti operativi che sono risultati gravare sulla clientela o le agenzie. Non può fare eccezione la gestione in emergenza di una pandemia senza precedenti.
L’evidenza finale, che riteniamo doveroso sottoporti quale nostro rappresentante di categoria – conclude la lettera – è la necessità di ottenere nelle sedi deputate il varo di provvedimenti governativi che prevedano contributi a fondo perduto per le nostre agenzie e in sede Ania la limitazione delle ricadute su Indennità di fine mandato e rivalse, interventi sui quali, senza voler invadere l’ambito di tua esclusiva competenza, siamo disponibili a supportarti se lo riterrai opportuno”.

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