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Rating, compagnie italiane pagano il rischio Paese

Generali, Allianz, UnipolSai e Cattolica subiscono il downgrade di S&P

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Standard & Poor's ha rivisto il rating delle quattro compagnie quotate italiane: Generali, UnipolSai, Allianz e Cattolica. Questi i nuovi giudizi: Generali da A- a BBB+; UnipolSai da BBB a BBB-; Allianz da A ad A-; Cattolica da BBB a BBB-. Per tutte, il downgrade è la diretta conseguenza del taglio del rating sovrano italiano dello scorso 5 dicembre. Per quanto riguarda Generali, l'outlook è stato rivisto da negativo a stabile. Tuttavia, il profilo di credito del gruppo rimane comunque a un livello A, poiché Generali resta una società con un "profilo di business molto forte e un più che adeguato profilo di rischio finanziario". 

S&P si attende quindi che Generali raggiunga i suoi target di profitto netto per il 2014 a 1,9 miliardi di euro e a due miliardi per il 2015. Generali conserva una posizione moderatamente solida a livello di capitale e utili, mentre è vista stabile la qualità del credito del suo portafoglio di investimenti. Tuttavia, il rischio Italia resta alto: al 30 giugno 2014, la società americana ha pesato in 90 miliardi di euro l'esposizione sull'Italia, cioè il 27% degli investimenti di Generali, includendo nel computo titoli del debito sovrano, obbligazioni di società e banche, immobili, prestiti, depositi e azioni. Il 30% delle riserve di gruppo è inoltre costituito da business vita sviluppato in Italia. 

Dai test condotti da S&P, Generali supererebbe la prospettiva di un default dell'Italia, anche grazie a un piano di mitigazione del rischio ad ampio spettro, messo in campo dal management. Infine, qualora il rating dell'Italia dovesse deteriorarsi ancora o Generali decidesse di aumentare l'esposizione sul debito sovrano Italiano, S&P sarebbe pronta a tagliare ancora il giudizio. Invece, con il miglioramento dell'Italia, migliorerebbe anche il Leone.

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