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Polizze legate a beni, Ivass bacchetta le compagnie

Costi e garanzie poco chiare, modalità di sottoscrizione non conformi alla normativa. L'autorità pubblica il report sui contratti abbinati a prodotti e servizi non assicurativi, sottolineando le tante criticità

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L'Ivass ha pubblicato ieri, 21 luglio, i risultati dell'indagine condotta sulle polizze legate a beni e servizi non assicurativi: dai viaggi, alla fornitura d'energia, ai beni di largo consumo. L'Autorità aveva l'obiettivo di capirne la diffusione, le principali caratteristiche dei prodotti e il livello di trasparenza nel collocamento, nel pricing e nella gestione del sinistro. Il report, dal titolo eloquente, "Sei assicurato e forse non lo sai" è lungo una trentina di pagine ed è consultabile interamente sul sito di Ivass.
ln sintesi, la ricerca, effettuata attraverso la richieste alle compagnie di tutte le informazioni sulle singole tipologie di contratto e sui partner distributivi, ha rilevato oltre 1.600 tipi di polizza per più di 15 milioni di assicurati. 
Le principali criticità attengono alle modalità di adesione e scioglimento del contratto, alla conoscibilità delle coperture assicurative e alla chiara (o non chiara) esplicitazione dei costi. L'Istituto in proposito è già partito con alcuni interventi.

L'indagine ha riguardato 178 imprese, tutte le 136 italiane e un campione di compagnie straniere. In 63 commercializzano prodotti assicurativi collegati a prodotti e servizi di natura non assicurativa: la percentuale tra le italiane è del 38%. Sono stati comunicati complessivamente 1.629 prodotti riferibili al comparto danni, e nove riferibili al ramo vita.

Nel dettaglio del procedimento di formazione del contratto, l'Ivass ha constatato forme di silenzio-assenso dell'assicurato che si trova a essere vincolato a una polizza con premio da pagare (spesso oltre i 100 euro) e meccanismi di opt out: entrambi gli usi "sono esplicitamente vietati dalla normativa assicurativa vigente in tema di contratti a distanza". Le modalità di recesso, invece, sono volontarie, con la creazione di un'asimmetria evidente. 
A questo si aggiunge il fatto che molti consumatori, proprio per la modalità di adesione, non sanno di essere assicurati e quindi non sfrutteranno la garanzia al momento del sinistro. Un'altra criticità è rappresentata dalla difficoltà di reperire la nota informativa e le condizioni contrattuali sui siti internet delle compagnie o dei fornitori di beni e servizi. 
Anche il disegno dei prodotti presenta problemi: polizze collettive costituite da micro garanzie che rimandano al contratto principale non sono certo di facile comprensione per il consumatore. 

Nel caso dei costi, l'indagine ha evidenziato che nel caso di prodotti autonomi abbinabili al bene o al servizio principale e dove è previsto il consenso espresso del contraente per l'adesione, il prezzo della copertura è presente e visibile. Tuttavia non risulta indicato l'importo del premio assicurativo nei casi in cui le imprese dichiarano che la garanzia è offerta a titolo gratuito o qualora essa faccia parte di un pacchetto All inclusive. Per quest'ultimo caso, l'Ivass si riserva di verificare che il costo reale non sia ribaltato "in modo surrettizio" dai partner della compagnia sul consumatore. 

In foto: Salvatore Rossi, presidente di Ivass

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