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Solvency II, la Ue allenta i vincoli per incoraggiare la crescita

La Commissione vara un pacchetto di misure, comprese nel piano d’azione sul Mercato unico dei capitali, per incoraggiare l’industry assicurativa a investire in infrastrutture

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Parziale dietrofront da parte dell’Ue in materia di vincoli sul capitale imposti a banche e assicurazioni dopo la crisi finanziaria. Verranno, infatti, allentate le regole patrimoniali imposte dall’Unione europea nell’ambito della direttiva comunitaria Solvency II. Ciò allo scopo di favorire il reperimento dei finanziamenti sul mercato e aiutare così la ripresa dell’economia stagnante. A renderlo noto, oggi, il commissario europeo agli Affari finanziari, Jonathan Hill, che ha dichiarato: “voglio abbattere le barriere per rendere più facile per il capitale fluire liberamente attraverso tutti i 28 stati membri". Il piano, denominato Capital Markets Union Action Plan (Cmu), comprende 33 misure e proposte di legge che costituiranno il mercato unico dei capitali entro il 2019. Di fatto la Ue apre così alla ridefinizione dei parametri previsti  in Solvency II. Una riscrittura da tempo invocata da diversi governi e dall’industry assicurativa. 

Proprio nelle scorse ore Eiopa aveva pubblicato l’Advice to the European Commission on the identification and calibration of infrastructure investments risk categories, in cui declina una serie di indicazioni rivolte alla Commissione europea relativa all’individuazione e a una nuova calibrazione delle categorie di rischio per gli investimenti in infrastrutture. In sostanza, Eiopa ha invitato i decisori politici a creare una nuova asset class all’interno della formula standard per il calcolo dei requisiti di Solvency II, proprio per gli investimenti in progetti di infrastrutture. Questa nuova classe potrebbe ricomprendere progetti infrastrutturali di alta qualità e, attraverso un approccio più granulare, saper identificarne bene la natura complessa ed eterogenea.  Con il nuovo piano, quindi, il commissario Hill intende incoraggiare gli assicuratori a investire in infrastrutture come strade o reti digitali, tagliando di circa un terzo i requisiti patrimoniali. La misura, come detto, riguarderà solo i prestiti di alta qualità per creare un sistema "semplice, trasparente e standardizzato". Tradotto, circa il 70 per cento del debito in circolazione sarebbe conforme a questi criteri. 

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