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Solvency II, via libera dal Consiglio dei ministri

Previsti nuovi requisiti patrimoniali e attribuzioni all’Ivass, che però non ottiene la vigilanza sulle unit linked, prerogativa che resta alla Consob. Aggiornate le competenze di Consap nella tenuta del ruolo dei periti e nella gestione del centro di informazione

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Il consiglio dei ministri ha dato il via libera definitivo al “dlgs di attuazione della direttiva europea sulle attività di assicurazione e di riassicurazione”, vale a dire Solvency II. Secondo quanto rende noto un comunicato di palazzo Chigi diffuso al termine della riunione, “il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Matteo Renzi e del ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi – si legge – ha approvato in via definitiva, dopo l’acquisizione e alla luce dei pareri delle competenti Commissioni parlamentari, uno schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva 2009/138/CE”. 

La direttiva, spiega il Governo, “oltre a semplificare la normativa comunitaria vigente attraverso la codificazione delle precedenti direttive vita e danni (a esclusione di quelle auto), introduce un nuovo regime di vigilanza prudenziale con l’obiettivo di fornire un quadro regolamentare finalizzato alla massima tutela degli utenti del servizio assicurativo e alla creazione di un nuovo sistema che fornisca alle Autorità di vigilanza gli strumenti adatti per poter valutare la solvibilità globale di un’impresa di assicurazioni”. La finalità è creare un sistema di vigilanza armonizzato in tutta Europa “basato sull’attuale situazione dei rischi propri delle imprese di assicurazione ed estendere il sistema di vigilanza attraverso lo sviluppo di modelli e processi interni di gestione dei rischi propri delle imprese di assicurazione”. 

A questo scopo, precisa Palazzo Chigi, “si prevedono nuovi requisiti patrimoniali ancorati ai rischi effettivamente corsi, nuovi criteri di valutazione e nuove modalità per la misurazione e mitigazione dei rischi. Si interviene sulla governance delle imprese di assicurazione, responsabilizzandone il board ed introducendo nuove funzioni aziendali”.
Il provvedimento specifica le attribuzioni Ivass in materia di vigilanza con possibilità di intervento sulla governance dell’impresa di assicurazione: definisce il perimetro del potere regolamentare attribuito all’Ivass per l’attuazione delle disposizioni del codice, modifica la disciplina attuariale con previsione della funzione all’interno della più generale attività dell’impresa di assicurazione, mantenendo tuttavia il riferimento ai necessari requisiti professionali per l’esercizio della funzione e alla possibilità di definirli con apposito regolamento dell’Ivass.

“Il decreto – sottolinea la nota del Governo – stabilisce la possibilità di utilizzo da parte dell’Ivass delle società di revisione o dei revisori per le ispezioni in loco, prevedendo gli oneri a carico dei soggetti vigilati con riferimento ai soli modelli interni, come avviene in altri Paesi europei”. Inoltre, il decreto stabilisce “l’aggiornamento delle attribuzioni di Consap in ragione delle nuove competenze in materia di periti e centro di informazione italiano già attribuite alla Consap stessa, con riguardo alla forma di finanziamento del ruolo dei periti (il contributo viene pagato direttamente ed esclusivamente a Consap) e la  completa sostituzione di Consap a Ivass nella gestione del centro di informazione e nella tenuta del ruolo dei periti, con esclusione dei poteri di vigilanza, più correttamente ridotti a funzione di gestione del ruolo”. 

Non cambia invece la Legge sul Risparmio del 2005 che ripartisce fra Consob e Ivass i poteri di vigilanza sulle polizze ad alto contenuto finanziario (di ramo III e V, sostanzialmente unit linked). I poteri di controllo per quei prodotti restano in  capo alla Consob che potrà anche bloccare la distribuzione dei prodotti assicurativi di carattere finanziario che siano troppo complessi per il  pubblico dei risparmiatori non professionali. 
Questa decisione, caldeggiata dal Parlamento, è in contrasto con quanto chiesto dal presidente di Ivass, Salvatore Rossi, in occasione dell'audizione alle commissioni di Camera e Senato, lo scorso mese di marzo.

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