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I rilievi della Corte dei conti Ue sull’Eiopa

L’Organismo europeo riconosce l’importante contributo dell’Autorità, ma evidenzia diversi ambiti di miglioramento

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La vigilanza dell’Ue sul settore assicurativo sta prendendo forma, ma a giudizio della Corte dei conti europea permangono ancora problemi considerevoli. L’Organismo europeo con sede a Lussemburgo ha pubblicato una relazione in cui si riconosce “un importante contributo” portato da Eiopa “a una cultura comune della vigilanza e alla stabilità finanziaria nel settore assicurativo”. Tuttavia, sottolinea, “l’Eiopa, le autorità di vigilanza nazionali e i legislatori devono ancora fronteggiare sfide significative”. Fra queste, la necessità di rafforzare la vigilanza sull’attività assicurativa transfrontaliera, la vigilanza sui modelli interni usati dalle compagnie di assicurazione e la stessa organizzazione dell’Eiopa.
La Corte ha valutato le azioni intraprese dall’Eiopa per garantire la convergenza fra i sistemi di vigilanza assicurativa nazionali nell’Ue fra il 2015 e il 2017, l’adeguatezza delle risorse di cui dispone e la sua governance. L’Organismo, inoltre, ha analizzato lo stress test per il settore assicurativo svolta in tutta Europa nel 2016, data la sua importanza per l’identificazione di potenziali rischi per la stabilità finanziaria in questo settore.
“Le autorità europee di vigilanza – sottolinea il membro della Corte dei conti europea responsabile della relazione, Rimantas Šadžius – sono fondamentali per evitare eventuali fallimenti dei mercati finanziari che potrebbero incidere negativamente sull’economia reale e sul benessere dei consumatori. È essenziale, pertanto, che il riesame della normativa attualmente in corso tenga conto degli insegnamenti tratti dal controllo svolto dalla Corte sull’Eiopa, specie per quanto concerne l’adeguatezza delle risorse di cui dispone e la sua stessa governance, nonché la sua cooperazione con le autorità nazionali per assicurare una vigilanza appropriata delle attività transfrontaliere”.
La Corte ha riscontrato che le azioni intraprese dall’Eiopa per assicurare una vigilanza coerente fra autorità nazionali “erano basate su un’analisi appropriata”. L’Eiopa “ha rilevato di fatto gravi lacune, in termini di qualità e performance, nelle pratiche di vigilanza in tutti gli Stati membri”. Tuttavia, scrive la Corte dei conti Ue, l’Autorità europea delle assicurazioni “non ha però verificato, sistematicamente, il seguito dato alle proprie raccomandazioni”.

Permangono debolezze sistemiche

La Corte fa presente che, nel vigilare sull’attività assicurativa transfrontaliera, l’Eiopa riscontra debolezze sistemiche. La normativa e la pratica vigenti non assicurano il medesimo livello di vigilanza, trasparenza e tutela per tutti i consumatori dell’Ue. Allo stesso modo, la Corte rileva “differenze significative nel rigore con cui le autorità nazionali vigliano sui modelli interni usati dalle compagnie di assicurazione per calcolare i propri rischi”. L’Eiopa ha preso provvedimenti a fronte di questi problemi, “ma in molti casi l’accesso limitato alle informazioni ha notevolmente ostacolato gli sforzi da essa compiuti per migliorare la coerenza”.
La Corte ritiene che gli stress test svolti nel 2016 in tutta Europa sul settore assicurativo siano stati ben strutturati. “La convalida dei dati e il processo di aggregazione sono stati appropriati ed accurati. Gli scenari sono risultati efficaci nell’affrontare i principali rischi individuati per il settore”. Eppure la Corte ha rilevato carenze “nel modo in cui essi sono stati calibrati e giustificati. Per di più – sottolinea la Corte – le raccomandazioni formulate dall’Eiopa dopo la prova di stress erano troppo generiche.
La relazione, infine, ha evidenziato dei problemi nella governance dell’Autorità e nelle risorse di cui dispone. “I suoi interventi fanno ampio affidamento sulla vigilanza esercitata dalle autorità nazionali sul settore assicurativo negli Stati membri – scrive la Corte dei conti Ue – i quali non sempre forniscono un supporto adeguato”. Inoltre “le autorità nazionali svolgono un ruolo decisivo in seno al principale organo direttivo dell’Eiopa, il che può pregiudicare l’indipendenza di quest’ultima nell’esaminare l’efficacia del loro lavoro. In ultima analisi, data la complessità dei compiti dell’Eiopa, il numero di effettivi addetti alla vigilanza appare troppo limitato”.
L’organismo europeo fornisce una serie di raccomandazioni all’Eiopa: “migliorare la focalizzazione e il follow up dei propri strumenti di vigilanza; ovviare, in collaborazione con la Commissione Ue e con i co-legislatori, alle debolezze sistemiche nella vigilanza delle attività transfrontaliere nonché ai limiti di accesso alle informazioni concernenti la vigilanza sui modelli interni; migliorare la definizione degli scenari degli stress test, accrescere la trasparenza della metodologia di dette prove, formulare raccomandazioni più pertinenti e promuovere la pubblicazione dei singoli risultati; infine, aumentare il numero di effettivi assegnati a compiti di vigilanza”.

Nella foto: la sede della Corte dei conti Ue a Lussemburgo


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