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In partnership per il welfare di comunità

Accordo tra Jointly e Cgm per dar vita a un modello di impresa dal respiro sempre più sociale

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Dal welfare aziendale a quello di comunità. Magari attraverso quella commistione fra pubblico e privato di cui tanto si parla ma che, nei fatti, resta al momento confinata alle sole intenzioni. La start up Jointly e il network di cooperative sociali Cgm – Consorzio Gino Mattarelli hanno stretto una partnership per dar vita a un nuovo modello di impresa, più attento alle esigenze del territorio e alla società nel suo complesso.
“Al fine di sviluppare un welfare aziendale indirizzato ai bisogni delle persone è necessario declinare sui territori un’impostazione di welfare condivisa a livello centrale”, ha commentato Francesca Rizzi, ceo di Jointly. “È per questo motivo – ha aggiunto – che per noi le imprese sociali del mondo Cgm non sono meri fornitori, ma diventano assieme a noi protagonisti nel localizzare l’analisi dei bisogni, la progettazione e l’erogazione dei servizi”.
L’iniziativa è stata battezzata nel corso della 13esima convention di Cgm, svoltasi l’1 e 2 febbraio a Milano e intitolata Tutta un’altra impresa – Sociale, creativa e sostenibile. E proseguirà con una serie di sessioni di formazione e ascolto, volte alla comprensione reciproca dei vantaggi di un’azione sinergica a livello locale. L’obiettivo è quello di traslare il welfare centrale a una dimensione più locale e vicina ai bisogni della popolazione.

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