Ania: ecco il contributo dell’assicurazione per rispondere all’inverno demografico
Ricevuto in audizione presso la commissione parlamentare d’inchiesta sull’invecchiamento della popolazione italiana, Giovanni Liverani ha presentato una serie di suggerimenti concreti per provare a invertire la rotta
03/12/2025
Per studiare la transizione demografica e gli effetti sociali ed economici da essa derivanti la Camera dei Deputati ha creato un’apposita commissione parlamentare di inchiesta, di fronte alla quale ieri è intervenuto il presidente dell’Ania, Giovanni Liverani.
Il numero uno dell’associazione delle imprese di assicurazione è partito inquadrando il tema, avvertendo sul fatto che questo fenomeno non sia da osservare soltanto sotto il profilo socio-economico visto che rappresenta “un vero e proprio rischio sistemico per il nostro paese, che incide profondamente sulla sostenibilità e sull'equilibrio della nostra società”.
Liverani è partito da una serie di dati oggettivi: la popolazione con 65 anni e oltre ha raggiunto il 24,3% nel 2023 (secondo posto mondiale dopo il Giappone) ed entro il 2050, questa quota è destinata a superare il 34%. Il calo della natalità (6,7 nati ogni mille abitanti) ridurrà la popolazione attiva di circa 4,4 milioni nei prossimi dieci anni. Il rapporto di dipendenza tra anziani e lavoratori passerà dall'attuale 39% a oltre il 60% entro il 2060. Inoltre, la spesa complessiva per pensioni e prestazioni socio-sanitarie in età anziana è prevista raggiungere il 25% del Pil, con la spesa per l'assistenza di lungo termine che crescerà dall’1,7% al 2,4% entro il 2060.
IL WELFARE MESSO IN CRISI DAI MUTAMENTI DEMOGRAFICI
Il welfare finanziato dalla spesa pubblica, a causa dei vincoli di bilancio e delle stringenti regole della finanza pubblica, è già oggi in affanno, e i mutamenti demografici in corso “non faranno altro che creare maggiore pressione sul sistema”, ha affermato Liverani, aggiungendo che “il contesto macroeconomico di bassa crescita e bassi redditi non lascia sperare in miglioramenti strutturali”.
Secondo il presidente dell’Ania è quindi urgente attivare tutti gli strumenti disponibili per fronteggiare questo fenomeno, mitigandone nel breve gli effetti e predisponendo nel medio termine soluzioni strutturali: “costruire un welfare privato integrativo e complementare a quello pubblico, capace di rendere il sistema resiliente ed autosufficiente, anche in assenza di crescita, mitigando le iniquità e preservando l'universalità delle tutele è diventato un imperativo urgente”.
In questo delicato contesto, “le assicurazioni sono uno strumento potentissimo per affrontare queste sfide” perché sono in grado di agire su diversi fronti: la previdenza complementare, le coperture contro i rischi di non autosufficienza e l’erogazione diretta delle prestazioni assistenziali, il sistema sanitario.
UN CAMBIO DI PASSO PER TRASFORMARE L’INVERNO IN PRIMAVERA
Di fronte al rischio demografico, secondo Liverani, “si può fare qualcosa”. Esistono strumenti “efficaci e collaudati, purtroppo nella maggior parte dei paesi esteri, ma non ancora in maniera adeguata in Italia. Perché fondamentalmente questi strumenti sono ancora oggi, qui da noi, poco conosciuti e quindi poco utilizzati”.
Per trasformare l’inverno demografico in quella che Liverano ha ottimisticamente definito “una primavera socio-economica” occorre un “cambio di passo” attraverso due interventi immediati: informazione, incentivi fiscali e regolamentari.
Sul primo fronte, servono delle campagne divulgative per parlare dei rischi del futuro e dei benefici della previdenza e della sanità integrativa.
“Bisogna farlo fin dagli anni della scuola, per fare sì che i capifamiglia e gli imprenditori di domani conoscano gli strumenti a disposizione per costruirsi un futuro sicuro”. Questa è un’azione urgente in un paese come l’Italia che figura al quart’ultimo posto tra i paesi Ocse per educazione finanziaria.
Parallelamente bisognerebbe diffondere tra la popolazione strumenti digitali che siano in grado di fornire ai cittadini un quadro realistico e preciso di cosa ci si potrà aspettare una volta arrivata l’età della pensione.
L’altro intervento suggerito dal presidente dell’Ania riguarda gli incentivi fiscali e regolamentari: ad esempio l’iscrizione automatica (salvo esplicito opt-out) per i lavoratori neoassunti, la reintroduzione di un nuovo periodo di silenzio-assenso per i lavoratori non ancora iscritti a forme di previdenza integrativa e la modifica del meccanismo di conferimento del Tfr e del contributo datoriale ai fondi pensione. Tra le altre iniziative suggerite da Liverani figurano la revisione dei limiti alle deduzioni fiscali dei contributi, l’incentivo al trasferimento di risparmi dalle famiglie verso le posizioni previdenziali dei giovani lavoratori, l’orientamento all’opzione di rendita previdenziale (oggi molto poco diffusa), la ridefinizione del quadro normativo e fiscale per i fondi sanitari e le polizze Ltc, e infine l’introduzione di una Ltc obbligatoria/universale “per garantire una copertura estesa ed economicamente efficiente”.
In assenza di interventi, secondo l’Ania “sono a rischio l'equilibrio intergenerazionale, la sostenibilità delle finanze pubbliche e l’adeguatezza delle prestazioni”. Liverani ha concluso sottolineando la necessità di “trasformare l'invecchiamento della popolazione in un'occasione di rinnovamento per una maggiore equità e sostenibilità del nostro sistema”.
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