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Coface rivede le valutazioni sui rischi in alcuni settori

In Europa vanno meglio automotive, Ict e metallurgica. Ma pesano rischio politico e Brexit

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I consumi privati e la fiducia di famiglie e imprese in Europa allentano la pressione su alcuni settori industriali, secondo un report di Coface. Ma cresce il rischio politico, soprattutto in relazione a Brexit. 

Sulla base di queste valutazioni, in Europa occidentale, centrale ed orientale, l'assicuratore del credito ha riclassificato a basso rischio il settore dell’Ict  e dell’automotive.  Le immatricolazioni spingono anche le imprese del settore metallurgico che viene riclassificato da rischio molto elevato a elevato. 
Anche il comparto delle costruzioni si conferma in lieve recupero da inizio anno, trainato dall'aumento dei permessi soprattutto in Spagna (+35%), in Germania (+12,5%) e in Francia (+7,6%): il rischio passa da elevato a medio. 

Su tutto, comunque, permane la situazione incerta seguita al referendum su Brexit del giugno scorso. Coface ha messo sotto osservazione tre settori del Regno Unito: "nel breve periodo - si legge nella nota - il settore delle costruzioni (il 6,1% del Pil) sarà penalizzato dall’aumento dei prezzi dei prodotti di importazione, dovuto alla svalutazione della sterlina. Eventuali barriere all’entrata potrebbero penalizzare i settori farmaceutico (7,8% delle esportazioni) e automotive (11,3%)".   

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