Insolvenze, rischio “elevato” in Italia
Si tratta, secondo l’ultimo barometro di Coface, dell’unico paese dell’Europa occidentale in cui il livello della minaccia risulta alto

L’Italia è l’unico paese dell’Europa occidentale che presenta un livello “elevato”, seppur di poco, di rischio di insolvenza delle imprese. Lo afferma Coface nell’ultima edizione del suo Barometro Rischio Paese e Settoriale. A preoccupare sono soprattutto i settori costruzioni, tessile-abbigliamento, automotive e metallurgico, che presentano un rischio molto alto, mentre il livello di allerta nei comparti energy e farmaceutico resta basso.
Le preoccupazioni non riguardano tuttavia soltanto l’Italia. Il rapporto parla di “un contesto di incertezza geopolitica e commerciale senza precedenti”, in cui i dazi annunciati dagli Stati Uniti si intrecciano alle tensioni in Medio Oriente. Il risultato è un declassamento che tocca 23 settori produttivi e 4 paesi del mondo.
Il settore più colpito è quello metallurgico, mentre sotto pressione restano industrie tradizionali come l’automotive e la chimica. “Il declassamento di settori e paesi che osserviamo oggi è il risultato diretto di uno scenario dominato da instabilità geopolitica, tensioni commerciali e politiche economiche sempre meno prevedibili”, ha commentato Ernesto De Martinis, ceo della regione Mediterraneo & Africa di Coface. “In particolare – ha aggiunto – le economie avanzate, un tempo considerate baluardi di resilienza, mostrano oggi segnali di vulnerabilità crescenti”. In un contesto in cui l’incertezza è diventata la norma, diventa cruciale per le imprese rafforzare le proprie strategie di protezione del credito e anticipare i rischi legati all’evoluzione dei mercati”.
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