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2016, le previsioni per il mercato italiano

Il giudizio delle agenzie di rating resta legato a quello assegnato all’Italia: per Standard & Poor’s il vita sarà ancora alle prese con i bassi tassi di interesse; Fitch promuove le compagnie italiane all’esame di Solvency II; Moody’s giudica solida la redditività nel danni

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Il giudizio che le agenzie di rating assegnano al comparto assicurativo italiano riflette ancora una volta quello legato all’Italia. Standard and Poor’s giudica “moderato” il rischio per i settori danni e vita del mercato assicurativo nazionale, così come indicato anche per il rischio Paese. Anche Fitch mantiene stabili il rating e l’outlook del mercato assicurativo, ricordando che i gruppi italiani detengono “significative quantità di bond governativi e corporate” e che tale concentrazione “rende i loro rating fortemente collegati e sensibili al rating sovrano dell’Italia”. Moody’s prevede una solida redditività per i rami danni, e un rapido cambiamento dell’offerta prodotti nel vita: anche per questa agenzia di rating le prospettive del mercato italiano sono stabili, e pertanto conferma l’outolook sul settore assicurativo.

S&P: prospettive neutre di crescita del mercato

Per Standard & Poor’s, la valutazione moderata del rischio Paese riflette in gran parte “la debole prospettiva di crescita economica dell’Italia”, assegnando il giudizio BBB. S&P ricorda che “la maggior parte degli assicuratori italiani sono grandi investitori istituzionali nei titoli sovrani domestici, e dunque “altamente esposti al rischio di credito sovrano e alla volatilità del mercato finanziario interno”. Tuttavia l’agenzia di rating ricorda le “importanti riforme” del Governo, citando il Jobs act nel mercato del lavoro, la riforma delle popolari nel settore bancario, e la nuova legge elettorale.

La redditività danni è adeguata


S&P considera adeguata la redditività nei rami danni, e prevede per il 2016 un combined ratio intorno al 95% -96%. Ciò dovrebbe tradursi in un rendimento del patrimonio netto tra il 7% -10%, in linea con la maggior parte delle compagnie europee. Allo stesso tempo, S&P ritiene che la redditività nel danni abbia raggiunto il suo picco nel 2014, e che pertanto nel 2015 si registrerà probabilmente un lieve peggioramento, dovuto a quattro fattori in particolare: lenta crescita dei premi; calo della redditività tecnica nel comparto auto; aumento della frequenza dei sinistri; alto costo medio dei sinistri auto.
L’agenzia di rating considera alto il rischio prodotto per via dell’imprevedibilità dei risarcimenti che spesso “portano alla rivalutazione delle riserve per incidenti di anni precedenti”, anche a causa della lentezza del sistema giudiziario. L’Italia da un lato non ha “chiare tabelle per i danni fisici approvate per legge”, dall’altro un alto livello di frodi, anche se, S&P ricorda che in Italia si registra “la maggiore percentuale di auto dotate di scatola nera” (il 15% dei veicoli assicurati). Sulle catastrofi naturali, il rischio è valutato come “intermedio”: S&P sottolinea i punti deboli del mercato italiano, esposto a eventi naturali ma con uno scarsissimo livello di penetrazione assicurativa.

Il vita alle prese con i bassi tassi di interesse


Nel vita, S&P prevede un return on asset medio pari allo 0,5-0,6% 2015-2016, sulla base dell’erosione dei margini dovuta ai minori tassi d’interesse, anche se la riduzione dell’expense ratio e l’aumento della produzione di unit-linked dovrebbero mitigare tale effetto. Il Roe delle unit linked è atteso allo 0,8% il che le dovrebbe rendere più redditizie delle polizze tradizionali. I rendimenti dei titoli di Stato a lungo termine resta ben al di sopra dei tassi garantiti delle nuove polizze vita. Inoltre la quantità di plusvalenze latente accumulata dagli assicuratori italiani dà loro flessibilità finanziaria nel gestire la redditività. S&P valuta poi come neutrale il rischio di prodotto, precisando che c’è una buona corrispondenza tra attività e passività per la durata. “Gli assicuratori italiani stanno ottimizzando la loro allocazione di capitale nell’attuale contesto di bassi tassi d’interesse e dal 2014 hanno eliminato i tassi minimi garantiti dalla loro offerta di prodotti”, scrive  l’agenzia, secondo cui le compagnie restano vulnerabili a potenziali ed improvvisi aumenti dei riscatti.

Premi, c’è ancora potenziale di crescita


Sul fronte dei premi, nei rami danni S&P stima un calo dell’1-2% nel 2015 e una ripresa dell’1-3% nel 2016: l’Italia “ha ancora un significativo potenziale di crescita di lungo termine nel settore”, considerando che la media europea è del 2,8%. Nel vita, dopo il forte aumento del 2013 (+30%) e del 2014 (+30%), S&P si aspetta “un rallentamento della crescita al +5-6% nel 2015”. Il mercato “è maturo”, con premi vita superano il 7% del Pil, “un livello superiore alla media europea”.

Fitch: rating e outlook stabili per mercato italiano


Per quanto riguarda il giudizio di Fitch, la valutazione mantiene stabili il rating e l’outlook del mercato assicurativo italiano. Anche per questa agenzia di rating continua a pesare sul comparto assicurativo il legame con il merito di credito sovrano dell’Italia. I gruppi italiani, osserva Fitch, detengono “significative quantità di bond governativi e corporate” tale da rendere i loro rating “fortemente collegati al rating sovrano dell'Italia (BBB+/Stabile)”. Secondo Fitch  la crescita delle compagnie italiane e la loro redditività “saranno resilienti, nonostante la debolezza dell'Rc auto, l’alta concentrazione del rischio nel portafoglio degli investimenti nel vita e le pressioni dagli enti regolatori per aumentare la trasparenza e aumentare la concorrenza”.

Solvency II, assicurazioni promosse con riserva


Sebbene Fitch si attenda che le compagnie tricolori passino bene l’esame di Solvency II, “in considerazione dell’elevata esposizione ai bond governativi, probabilmente avranno il maggior incremento del fabbisogno di capitale – osserva l’agenzia di rating – nel caso i regolatori europei rimuovano il rischio zero nella ponderazione per il debito sovrano in base a Solvency II nella formula standard”.

Nel danni utili 2016 ok ma sotto 2015. vita in crescita


Nei rami danni Fitch prevede che le tariffe Rc auto continueranno a restare deboli, mentre il non-auto registrerà un rafforzamento dei prezzi. Il trend dovrebbe continuare anche nel 2016, anche se le tariffe dell’auto potrebbero iniziare ad aumentare per la maggiore sinistralità. Tuttavia alcune compagnie, in primis le dirette, manterranno basse le tariffe per aumentare la fidelizzazione dei clienti e rafforzare la loro quota di mercato. A esercitare un’ulteriore pressione sui prezzi potrebbero essere i comparatori. La redditività danni, nelle attese di Fitch, dovrebbe mantenersi forte nel 2016 (ma inferiore al 2015), nonostante il calo della raccolta, perché “le compagnie trarranno vantaggio del miglioramento dei risultati nelle linee non-auto”. Nel vita l’agenzia prevede “un incremento della raccolta premi” che, assieme “all’aumento del valore dei bond italiani e ai positivi dati di raccolta netta, spingerò l’utile netto”. Essendo la raccolta trainata dai premi unici, “è prevedibile una volatilità dei risultati”, ma Fitch ritiene che i premi vita probabilmente continueranno a crescere nel 2016, anche se meno rispetto al 2015.

Moody’s: solida redditività danni nonostante un mercato anemico


Nel dettaglio, nei prossimi 12-18 mesi l’agenzia di rating Moody’s si attende il mantenimento di una solida redditività nel danni, nonostante la pressione sugli utili dovuta alla concorrenza sui prezzi. Moody's ha anche confermato le prospettive stabili per il vita, sulla base del “rapido cambiamento dei prodotti assicurativi in un contesto di tassi di interesse bassi”, scrive l’agenzia di rating. Moody's fa notare che la situazione macroeconomica italiana sta migliorando gradualmente, anche se l’economia “è caratterizzata da una crescita modesta e da un elevato tasso di disoccupazione”. Nonostante “il contesto economico anemico”, un contesto operativo più stabile “contribuisce ad attutire gli effetti negativi di altri fattori sul settore assicurativo, come i bassi tassi di interesse”. “Prevediamo che la redditività nel ramo danni italiano registrerà una diminuzione, – ha affermato Benjamin Serra, vicepresidente di Moody's e senior credit officer – in quanto ci aspettiamo che la concorrenza sui prezzi nel settore delle polizze auto determinerà un ulteriore calo dei prezzi fino ad un massimo del 5% nel 2016. Ciò porterà a un incremento del combined ratio, tra uno e tre punti percentuali nel 2016”. In ogni caso Moody's prevede che le assicurazioni operanti nel ramo danni in Italia registreranno ancora una volta solidi profitti nel 2015, grazie a costi dei sinistri più bassi e allo smottamento positivo delle riserve.

Un aumento del livello di rischio


Secondo l’agenzia di rating, “la situazione economica più stabile e il basso livello di concorrenza con le banche favorirà un buon livello di redditività per il ramo vita”. L’impatto dei bassi tassi di interesse sulla redditività rimarrà contenuto nei prossimi 12-18 mesi. I bassi tassi d'interesse riducono l’appetibilità dei prodotti tradizionali con garanzia e Moody's prevede che le compagnie assicurative del ramo vita aumenteranno il livello di rischio dei loro investimenti al fine di incrementarne i ritorni, per esempio, investendo maggiormente in investimenti illiquidi.  “Nel ramo vita, – ha osservato Serra – le assicurazioni hanno reagito ai bassi tassi di interesse con la promozione di prodotti non garantiti, unit-linked o prodotti ibridi. Le vendite di tali prodotti sono sostenute da un contesto di mercato favorevole e sono utili a migliorare il profilo di rischio delle assicurazioni”.


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