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Aig, Maurice Greenberg porta il governo Usa in tribunale

Secondo l'ex ad, l'amministrazione americana avrebbe sfavorito il cda di allora

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Si è aperto ieri a Washington il processo che vede contrapposti l'ex ad del gruppo Aig, Maurice Greenberg (nella foto) e il governo degli Stati Uniti d'America. Secondo l'ex numero uno del colosso assicurativo, lo Stato americano avrebbe costretto il cda di Aig ad accettare i termini duri" del salvataggio dell'allora gigante malato. Un punto di vista che appare quanto meno singolare se si torna con la memoria a quel drammatico 2008, quando il titolo Aig a Wall Street aveva bruciato l'80% del suo valore in soli nove mesi, provocando, nel primo semestre dell'anno, perdite nette superiori ai 13 miliardi di dollari. Aig, considerata too big to fail, era stata salvata attraverso l'acquisizione da parte del governo Usa del 79,9% della compagnia, in cambio di un bailout da 85 miliardi di dollari; un prestito che poi è salito a 184,6 miliardi, con il governo al 92% di Aig. Il governo ritiene che il consiglio di amministrazione di Aig abbia accettato volontariamente il salvataggio come alternativa alla bancarotta. Greenberg afferma invece che l'amministrazione Usa non avrebbe fatto abbastanza per favorire una soluzione privata. Se Greenberg vincesse in tribunale, il governo potrebbe essere costretto a pagare fino a 40 miliardi di dollari.

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