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Ania, capital gain di 100 miliardi in tre anni grazie ai Btp

Il direttore generale, Dario Focarelli, in Commissione Industria al Senato, ha commentato il decreto legislativo sull'applicazione di Solvency II

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Il direttore generale di Ania, Dario Focarelli, è intervenuto in Commissione Industria del Senato per commentare lo “Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/138/Ce in materia di accesso ed esercizio delle attività di assicurazione e di riassicurazione (Solvibilità II)". 

Le compagnie condividono in buona parte il contenuto del decreto, ma contestano l'applicazione di alcuni punti che esulerebbero dallo specifico obiettivo della normativa comunitaria, modificando talune funzioni del Regolatore e generando ambiguità e difficoltà nell'applicazione delle nuove regole. Focarelli ha anche detto che per le imprese italiane i risultati sono molto positivi e continueranno a esserlo anche in ottica Solvency II: in condizioni normali di applicazione della normativa, nessuna impresa italiana ha avuto  problemi."Le compagnie italiane - ha detto - hanno avuto negli ultimi anni un ciclo diverso da quelle degli altri Paesi e, per alcuni versi, più positivo perché hanno acquistato molti titoli di Stato italiani nel periodo della crisi, realizzando 100 miliardi in tre anni di capital gain". La cosa è molto positiva dal punto di vista patrimoniale. Focarelli ha rivendicato quindi il merito "di aver creduto nella Repubblica italiana". 

Tornando allo specifico del decreto legislativo (che trovate da scaricare nella sezione Allegati di questo articolo), questo "amplia le fattispecie di potere regolamentare dell'Ivass in assenza di previsioni specifiche della direttiva o di specifici criteri di delega". Per questo, il dg di Ania chiede di non modificare l'elenco dei poteri regolamentari contenuti nel vigente articolo 191 del Codice delle assicurazioni. Inoltre, "sono assolutamente non condivisibili i riferimenti all'assicurazione obbligatoria Rc auto, alle condizioni contrattuali, e ai sistemi di indennizzo per i danni".

Tre le altre questioni sollevate, Ania chiede che i requisiti di professionalità, onorabilità e indipendenza siano applicati ai titolari di funzioni fondamentali e che siano graduati in funzione della dimensione e della complessità dell'azienda, come prevede Bankitalia per le banche, e che la vigilanza di gruppo si estenda fino alla capogruppo che esercita poteri di direzione e di controllo. Inoltre, se ci sono società casseforti o holding di partecipazione, le imprese vorrebbero che queste siano tirate fuori solo per la parte di governance e non per quella economica. Focarelli, infine, ha garantito "massima trasparenza sui conti ovviamente" ma ha chiesto che non si impongano obblighi "a società di partecipazione che non hanno un effettivo potere di direzione e controllo", come già oggi prevede l'Ivass.

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