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Coface non crede ancora nell'Italia

Ha abbassato il suo giudizio sul Paese da A4 a B

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Coface, per il secondo anno consecutivo non crede all'Italia. Nonostante il risanamento dei conti pubblici, avviato dal governo dei tecnici, lo spread in contrazione e le buone notizie sul fabbisogno dello Stato, i principali indicatori dell'economia reale sono in contrazione e lo saranno ancora per tutto il 2013. Per questo la compagnia francese di assicurazione del credito ha abbassato il suo giudizio sull'Italia, da A4 a B, prevedendo una contrazione dell'attività economica dell'1% per il 2013. È quanto arriva direttamente da Parigi, dove si è svolta martedì 22 gennaio l'annuale conferenza sul rischio Paese, appuntamento atteso dalla comunità finanziaria: il rating misura il rischio medio di mancato pagamento da parte delle imprese di un Paese nel quadro delle transazioni commerciali a breve termine. Stessa sorte, come l'anno scorso, è toccata alla Spagna, per cui Coface prevede una contrazione dell'1,5% del Pil. A Parigi si prevede un nuovo anno nero per le aziende italiane, soggette alla crescita continua del numero di fallimenti e vittime della contrazione del credito bancario". L'anno scorso Coface aveva tagliato il rating di Roma e Madrid da A3 con outlook negativo ad A4, quarto livello su una scala da A1 a D.

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