Qbe, nuovi rischi con cloud e AI

L’evoluzione del cloud e dell’intelligenza artificiale genera nuovi rischi per le imprese. Secondo un recente rapporto di Qbe Insurance, realizzato in collaborazione con Control Risks, l’adozione di simile tecnologie sta allargando la potenziale superficie di attacco e generando nuove vulnerabilità in termini di sicurezza informatica. 

Il rapporto, nel dettaglio, evidenzia che solo nel 2024 gli alert di sicurezza ad alta gravità legati al cloud sono cresciuti del 235%. Quasi la metà dei dati archiviati su server remoti è classificata come sensibile, rendendo le infrastrutture digitali obiettivi sempre più appetibili per hacker e criminali del web.

Molte preoccupazioni sta destando anche lo sviluppo dell’intelligenza artificiale generativa. La ricerca evidenzia che la velocità e la precisione della tecnologia può essere sfruttata per sviluppare attacchi phishing, deepfake e ransomware in tempi ridottissimi: lo scorso anno, a tal proposito, i deepkafe sono stati utilizzati in quasi il 10% degli attacchi informatici andati a segno, mentre in questi primi mesi del 2025 i ransomware sono aumentati del 54%.

Le imprese appaiono sempre più consapevoli del nuovo scenario di rischio. Il 37% dei manager in Italia ha dichiarato di aver rafforzato le proprie misure di sicurezza informatica.

“I rischi si evolvono rapidamente e nessuna azienda può più considerarsi immune: ransomware, phishing e attacchi alle supply chain sono ormai una realtà per tutte le società, indipendentemente dalla loro dimensione”, ha commentato Stefano Pompeo, cyber senior underwriter di Qbe Italia. “La vera sfida – ha aggiunto – è investire nella resilienza: non si tratta solo di conformarsi alle norme, ma di sviluppare una cultura della sicurezza che unisca persone, processi e partner”.