Ania, un nuovo patto per un'Italia forte e protetta
Lo ha annunciato il presidente Giovanni Liverani, in occasione dell'assemblea annuale dell'associazione, il 2 luglio scorso, a Roma. Tanti i temi toccati durante la relazione: dalle sfide demografiche a quelle legate alla salute e alla sostenibilità del sistema di welfare, ma anche regolamentazione, semplificazioni e un passaggio, non scontato, sugli agenti

02/07/2025
Serve un "patto per un'Italia protetta e quindi più forte e competitiva". Le assicurazioni non sono "una cassaforte da cui far provvista, bensì uno strumento potente, capace di risolvere problemi socio-economici endemici e onerosi nell’interesse del Paese, attraverso operazioni di partenariato pubblico- privato in cui, nel rispetto dei reciproci ruoli, si sviluppino soluzioni in sinergia e non in contrapposizione negoziale".
Parole di Giovanni Liverani, il presidente dell’Ania, che in occasione dell’assemblea annuale dell’associazione, la prima da quando è stato eletto alla guida, ha annunciato il lancio di un programma che si propone di individuare il contributo che le assicurazioni, in un’alleanza strategica con il settore pubblico, possono offrire per la prevenzione e la gestione di nuovi rischi, come l’invecchiamento della popolazione e il cambiamento climatico.
Liverani, rivolto a una vasta platea, lo scorso 2 luglio a Roma, ha parlato ovviamente dell'introduzione dell’obbligo assicurativo contro le calamità naturali per le imprese, definendola "una risposta importante e coraggiosa da parte del governo" e aggiungendo che "il messaggio è chiaro", e cioè che "l’assicurazione non è una tassa occulta, ma uno scudo di protezione necessario e strumentale alla sopravvivenza delle imprese".
Il resoconto dell'assemblea annuale dell'Ania è stato pubblicato su Insurance Daily di giovedì 3 luglio.
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