Carige Assicurazioni, ok all'azione di responsabilità contro gli ex manager
L'assemblea dà il via libera, proposto Laganà amministratore delegato
05/11/2013
L'assemblea dei soci di Carige Assicurazioni ha deciso ieri di avviare l'azione di responsabilità contro gli ex amministratori delegati Ferdinando Menconi e Diego Fumagalli, come deliberato all'unanimità dal cda di Banca Carige. L'azione è stata decisa dopo che gli ispettori di Bankitalia avevano sollevato perplessità sulla gestione del ramo assicurativo e dopo che una perizia commissionata dal cda della Banca ha fatto emergere diverse criticità. L'assemblea dei soci ha anche proposto la nomina di Roberto Laganà, attuale direttore generale di Carige Assicurazioni ad amministratore delegato, mantenendo le due cariche. Ora spetta al consiglio di amministrazione ratificare l'operazione.
Sempre ieri, la Guardia di Finanza ha acquisito, nella sede genovese di Carige, la documentazione relativa a prestiti concessi dall'istituto a 32 soggetti tra società e persone fisiche. Secondo alcune fonti interne citate dalle agenzie stampa, l'operazione è conseguente alle verifiche avviate dalla procura di Genova sui rilievi emersi nella relazione della Banca d'Italia sull'ispezione terminata in estate. La documentazione raccolta dalla Guardia di Finanza, ieri come anche nei giorni scorsi, ha pertanto riguardato le posizioni di incaglio segnalate dall'authority che, nella sua ispezione, avrebbe rilevato procedure non adeguate a livello di istruttoria e di garanzia richiesta. Il complesso di tali posizioni si aggira su una cifra intorno al miliardo di euro.
Sempre ieri, la Guardia di Finanza ha acquisito, nella sede genovese di Carige, la documentazione relativa a prestiti concessi dall'istituto a 32 soggetti tra società e persone fisiche. Secondo alcune fonti interne citate dalle agenzie stampa, l'operazione è conseguente alle verifiche avviate dalla procura di Genova sui rilievi emersi nella relazione della Banca d'Italia sull'ispezione terminata in estate. La documentazione raccolta dalla Guardia di Finanza, ieri come anche nei giorni scorsi, ha pertanto riguardato le posizioni di incaglio segnalate dall'authority che, nella sua ispezione, avrebbe rilevato procedure non adeguate a livello di istruttoria e di garanzia richiesta. Il complesso di tali posizioni si aggira su una cifra intorno al miliardo di euro.
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