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L'evoluzione delle tecniche dei furti e la quantificazione dei danni indennizzabili

L'argomento è stato al centro di un convegno organizzato da Uea lo scorso 6 novembre a Monza

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Si è svolto lo scorso 6 novembre a Monza, il convegno Furto senza scasso. Come difendere i clienti dalle nuove tecnologie al servizio del crimine, organizzato dall'Unione europea assicuratori (Uea) con l'obiettivo di analizzare l'evoluzione delle tecniche dei furti, la valutazione delle prove e la quantificazione dei danni indennizzabili.

L'appuntamento è partito dall'analisi di alcuni dati di scenario, ancora provvisori, ma già indicativi, relativi ai furti, che nel 2012 hanno toccato quota 230-240 mila. Nel corso del convegno, il fenomeno è stato inquadrato prima di tutto da un punto di vista socio-economico, distinguendo tra furti in aziende e in case private, e tra furti occasionali, programmati e mirati sottolineando come due siano i fattori cruciali che ostacolano il ladro: il tempo necessario e il rumore prodotto.

Partendo da queste considerazioni, Sergio Masé (consigliere del Consorzio serraturieri italiani) ha chiarito come sia le serrature a doppia mappa di vecchia generazione sia i vecchi cilindri a profilo europeo siano ormai facilmente violabili grazie all'evoluzione tecnologica degli strumenti a disposizione dei ladri e all'informatizzazione che ha portato ad un incremento esponenziale della diffusione delle nuove tecniche tra i malviventi. In particolare i relatori hanno mostrato come da un lato il cosiddetto grimaldello bulgaro dall'altro il key bumping consentano di aprire diverse tipologie di serrature senza lasciare alcun segno di effrazione, non solo all'esterno, ma all'interno della serratura per cui, anche attraverso il sezionamento della stessa, non è possibile stabilire se vi sia stato o meno lo scasso. Il tutto in pochissimo tempo e senza produrre alcun rumore.

Nella seconda parte del convegno, Paolo Ferraris e Mauro Tricomi (rispettivamente ad e presidente dello studio peritale Noxa) si sono invece concentrati sulle attività di indagine del perito, sul sopralluogo e sui documenti (certificati di acquisto o riparazione, garanzie, dichiarazioni, scatole, fotografie) che possono provare l'effettivo possesso e soprattutto il valore degli oggetti rubati. In questa sede è stato sottolineato come esistano documenti singolarmente affidabili, altri affidabili in coesistenza con altri ed altri inaffidabili che non consentono al perito di stabilire l'opportunità e la quantificazione dell'indennizzo.

Infine, Andrea Massocco (responsabile commerciale di zona per Das) ha fornito uno spaccato del problema dal punto di vista della tutela legale (nel caso in cui tra compagnia e assicurato si instauri una controversia di tipo contrattuale) e il consigliere Uea, Carlo Colombo, ha concluso l'incontro sottolineando il valore aggiunto che l'intermediario professionale è in grado di fornire al cliente da un lato nell'individuazione delle giuste soluzioni alle sue esigenze, nella gestione della polizza nel tempo ed in caso di sinistro. Oggi abbiamo appreso nozioni tecniche e indicazioni pratiche per aiutare concretamente i nostri clienti - ha sottolineato Colombo - in merito ai diversi modelli di serrature in commercio e all'opportunità, in alcuni casi, di usarli in modo combinato; e sull'importanza di sensibilizzare il cliente a dotarsi di una documentazione adeguata alla stima dei suoi averi".

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