Welfare aziendale, le microimprese (virtuose) rispondono presente
Secondo la rilevazione di Generali nella settima edizione del Welfare Index Pmi, i benefit ai dipendenti non sono più solo appannaggio delle grandi imprese
Non solo le grandi aziende, ma anche le microimprese puntano sul welfare: dal 2017 la percentuale di microimprese che erogano benefici ai dipendenti è aumentata dal 7,7% del 2017 al 15,1% del 2022, secondo la rilevazione di Generali nella settima edizione del Welfare Index Pmi.
Il welfare aziendale ha raggiunto "un alto livello di maturità e continua a crescere la consapevolezza del ruolo sociale nelle Pmi", si legge nel rapporto. Oltre il 68% delle piccole e medie imprese italiane ha superato il livello base di welfare aziendale. Raddoppia il numero di Pmi con livello molto alto e alto, passando dal 10,3% del 2016 al 24,7% del 2022.
Come si diceva, finalmente il welfare aziendale non è più solo appannaggio delle grandi imprese, ma anche delle microimprese: "l’incremento - dicono da generali - è dovuto in buona parte alla semplificazione delle normative e alle risorse pubbliche stanziate per la protezione sociale, incoraggiando le aziende, anche le più piccole, a impegnarsi a propria volta a sostegno delle famiglie".
Secondo Giancarlo Fancel, country manager e ceo di Generali Italia, "il welfare aziendale è un fattore strategico per le imprese e una priorità per il paese, anche per raggiungere gli obiettivi del Pnrr attraverso una partnership tra il settore pubblico e il privato. Oggi, il nostro rapporto Welfare Index PMI certifica come chi ha programmi di welfare evoluti ha maggior successo come impresa, investendo, tra gli altri, in sanità, formazione e inclusione sociale".
Un ampio approfondimento sul rapporto sarà pubblicato su Insurance Daily.
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