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Fintech, ancora poco esg nelle start up

Più del 62% delle società riconosce l’importanza dei criteri di sostenibilità, ma meno della metà li mette in pratica

Fintech, ancora poco esg nelle start up
L’attenzione ai criteri esg (enivornmental, social e governance) nelle start up fintech si ferma alle intenzioni. Secondo i risultati della ricerca Start up Fintech e Orizzonte Esg, realizzata da Excellence Consulting in collaborazione con il programma dell’acceleratore fintech e insurtech Fin+Tech, più del 62% delle start up riconosce il valore dei criteri esg e il 46% ritiene che esprimano un vantaggio competitivo definito “essenziale” per raccogliere fondi e per vendere prodotti o stringere accordi commerciali. 

Tuttavia, meno della metà del campione oggetto di analisi realizza politiche di tutela ambientale (46%) e adotta modelli di governance sostenibili (31%). Maggior attenzione viene riposta alla sostenibilità sociale, adottata dall’85% delle start up.

“Questo lavoro conferma, da un lato, che il tema ESG è fondamentale e irrinunciabile e che, dall’altro, la messa a terra è difficoltosa: infatti tutte le start up fintech consultate condividono l’importanza del coefficiente esg, meno son quelle che declinano in concreto tale intenzione”, ha commentato Guido Crespi, partner di Excellence Consulting. “Non a caso – ha proseguito – è l’elemento social, più tradizionale e da tempo assimilato, che trova maggiore spazio rispetto a quelli environmental e governace, probabilmente più complessi e dispendiosi da mettere in pratica”. 

Maurizio Primanni, ceo di Excellence Consulting, ha evidenziato che “la tendenza più recente delle grandi banche internazionali e italiane, a partire da Intesa Sanpaolo e Unicredit, è di lanciare nuove banche digitali appoggiandosi anche su fintech che sappiano costruire applicazioni di nuova generazione, con l'obiettivo di convertire nel tempo gli attuali sistemi legacy, spesso punto di debolezza delle banche incumbent. I fattori esg – ha aggiunto – saranno sempre più rilevanti per le banche, anche nella scelta dei partner, comprese le fintech con cui collaborare”.

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