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Coface, l’economia mondiale di fronte a un bivio

Nel Barometro del secondo trimestre 2022 l’assicuratore dei crediti vede un aumento dei rischi: “nessuno scenario può essere definitivamente escluso”

Coface, l’economia mondiale di fronte a un bivio
Con un contesto economico e finanziario in rapido deterioramento, Coface ha rivisto al ribasso la valutazione di 19 paesi, di cui 16 in Europa (ad eccezione dell’Italia, già valutata ad A4), tra cui Germania, Spagna, Francia e Regno Unito, e ha riclassificato in positivo solo due revisioni (Brasile e Angola). A livello settoriale, il numero di revisioni al ribasso (76 in totale contro 9 riclassificazione in positivo) evidenzia la diffusione di shock un po’ in tutti i settori, sia quelli ad alta intensità di energia (petrolchimica, metallurgia, carta…) che quelli più direttamente legati al ciclo del credito (come ad esempio le costruzioni).

Lo scenario centrale di Coface prevede, per i prossimi 18 mesi, un sensibile rallentamento dell’attività, con una conseguente decelerazione progressiva dell’inflazione. Le previsioni di crescita di Coface sono particolarmente negative nei paesi avanzati. I rischi al ribasso per l’economia globale sono numerosi, mentre permane il rischio al rialzo per l’inflazione. Al fine di contenere l’inflazione, le banche centrali sembrano voler spingere l’economia in recessione, sperando sia più clemente rispetto al continuo calo dei prezzi, costringendole a subire uno shock monetario più duro a posteriori. Il rischio che non si può escludere, sarebbe quello di una riduzione della domanda e di una inflazione elevata, a causa dei prezzi delle materie prime che faticherebbero ad assestarsi per via di una insufficienza cronica dell'offerta.

“La guerra – afferma Ernesto De Martinis, ceo di Coface Italia – segna inevitabilmente una svolta nelle relazioni economiche e geopolitiche dell’ultimo periodo. Una svolta della quale non è ancora possibile prevedere gli effetti economici, sociali e politici, che dipenderanno dal tipo di conflitto che andrà a configurarsi nei prossimi mesi”. Tuttavia, prosegue De Martinis, nel breve periodo, il conflitto tra Russa e Ucraina “ha esacerbato tutta una serie di difficoltà all’interno del sistema produttivo globale legate alla pandemia e all’inflazione, condizionando le politiche monetarie delle principali Banche Centrali. Emerge, così, dal Barometro una chiara tendenza che sta portando i principali attori economici e politici ad una revisione delle proprie politiche strategiche, segnate da un freno alla globalizzazione e una chiara spinta alla bipolarizzazione.”

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