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Ivass, 241 siti irregolari scoperti solo nel 2020

Secondo l’Unione nazionale consumatori, l’autorità di vigilanza dovrebbe avere il poter autonomo di oscurare direttamente i siti fake, senza dover ricorrere alla magistratura

Ivass, 241 siti irregolari scoperti solo nel 2020
Sono stati 241 solo nel 2020. È l’esorbitante numero di siti irregolari individuati dall’Ivass lo scorso anno. Il dato è stato fornito dall’Autorità all’Unione nazionale consumatori (Unc), che aveva chiesto all’istituto di vigilanza il dato definitivo su quella che continua a essere una vera e propria piaga.
Un dato che, sottolinea una nota, dell’Unc, è “a dir poco allarmante, anche per il rialzo esponenziale registrato”: 50 siti nel 2017, 103 nel 2018, più del doppio, 168 nel 2019 (+63% sull'anno precedente), 241 nel 2020 (+43,5%).
“Purtroppo – spiega Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori – il dato di 241 siti irregolari non corrisponde ai siti chiusi, e questo perché, incredibilmente, all’Ivass non è ancora stato dato un potere autonomo di oscurare e chiudere i siti irregolari senza dover ricorrere alla magistratura. Un potere invece dato ad altre Authority come la Consob”. Un vuoto che, insiste Dona, “il legislatore dovrebbe subito colmare, insieme all’altra grande ingiustizia, quella di non aver attenuato le sanzioni per l'automobilista che in perfetta buona fede circola senza la copertura assicurativa essendo vittima di una truffa e avendo sottoscritto una polizza falsa, distinguendolo da chi irresponsabilmente e con dolo non si è assicurato. La multa prevista dall’articolo 193 comma 2 del Codice della strada è sempre e comunque da 868 a 3.471 euro” afferma.
L'associazione ricorda che nel 2019, per la violazione dell'art. 193 del Codice della strada, sono state comminate dalle forze dell'ordine 177.029 multe, 66.801 da carabinieri, 55.747 dalla polizia e 54.481 dai vigili dei comuni capoluogo.
Al consumatore, quindi, non resta che prestare la massima intenzione, onde evitare di cadere nelle trappole dei truffatori, seguendo i suggerimenti che l’Ivass riporta regolarmente sul proprio sito.


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