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Gabrielli: basta nuove costruzioni, investire sulla messa in sicurezza degli edifici

Per il capo della Protezione Civile l'assicurazione obbligatoria contro le calamità naturali è un tema non più rinviabile

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Uno stop alle nuove costruzioni per dieci anni. È la proposta del capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, che in un'intervista rilasciata all'Ansa ha voluto sottolineare come solo un serio programma di messa in sicurezza del territorio potrà evitare che l'Italia cada in pezzi. Altrimenti - ha ribadito - continueremo a raccattare e contare morti in giro". Secondo Gabrielli "se il Paese scegliesse di non fare nuove cose, ma di mettere in sicurezza quelle che ci sono, salvaguarderebbe quel patrimonio unico al mondo che in questa condizione di generale abbandono è messo in pericolo. Ci dimentichiamo spesso - dice ancora il capo della Protezione Civile - che siamo un Paese a fortissimo rischio sismico. L'ordine degli ingegneri ha stimato che servirebbero 93 miliardi per la sola messa in sicurezza dei comuni nelle zone 1 e 2, le più a rischio. Significa 3.500 comuni su oltre ottomila. Tra l'altro, in Italia si spendono ogni anno 2,6 miliardi per riparare i danni provocati dalle catastrofi". Per questo motivo l'altro tema non più rinviabile, secondo Gabrielli, è quello dell'assicurazione obbligatoria contro le calamità naturali. "Le calamità aumentano, la frequenza dei danni aumenta e la possibilità d'intervento dello Stato diminuisce. Questi sono dati di fatto. Se non vogliamo continuare a trovarci di fronte ad alluvioni o terremoti di serie A, B e C, che è quel che accade oggi, l'unica soluzione è quella, magari prevedendo delle forme di defiscalizzazione per i cittadini. Meccanismi che non facciano arricchire le assicurazioni e garantiscano i cittadini. Altrimenti - conclude - si acuirà la tensione sociale".

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