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Le microimprese chiedono di rivalutare le polizze

ConfimpreseItalia si fa portavoce delle istanze assicurative di quanti hanno attività nei settori turistico-alberghiero e ristorazione, gravemente in sofferenza

Le microimprese chiedono di rivalutare le polizze
ConfimpreseItalia, confederazione sindacale datoriale delle micro, piccole e medie imprese, ha dato mandato ai propri legali di intervenire nei confronti del Mise e dell’Ivass, “per mettere in evidenza come la pandemia di Covid-19, abbia scatenato una lunga serie di criticità che hanno fortemente penalizzato il sistema delle Mpmi (micro, piccole e medie imprese, ndr) italiane”, spiega una nota. Secondo l’associazione, “si tratta di nuovi scenari per il mercato assicurativo e che portano a legittime istanze da parte della platea dei destinatari dei prodotti assicurativi”.
L’istanza evidenzia come attività dei comparti turistico-alberghiero e della ristorazione, gravemente penalizzati dalle chiusure decise dal Governo, sono di fatto rimaste senza alcuna entrata economica, ma continuando “a pagare polizze proibitive, a fronte una probabilità di rischio nulla, vista la chiusura totale o parziale di queste attività, pensiamo agli alberghi, ai B&B, ed ai ristoranti vuoti, vale lo stesso discorso anche per stabilimenti balneari e bar”. Alla luce di tutto questo, evidenzia l’associazione, “il sistema delle assicurazione deve adeguarsi alla nuova situazione, visto l’evidente crollo del rischio”.
Per questo, prosegue l’associazione, “non va dimenticato che il premio assicurativo è calcolato sulla base del rischio assunto dall’assicuratore, a fronte di un’analisi imparziale e personale di una serie di fattori, tra cui vanno annoverati a titolo esemplificativo le previsioni attinenti alla frequenza e al costo medio dei sinistri, oltre a ipotesi demografiche e finanziarie. Nel corso della fase precontrattuale, il distributore è tenuto a verificare le esigenze e le richieste del contraente al fine di individuare il prodotto più adatto e coerente con le necessità da questo manifestate”.  
Alla luce di queste considerazioni, anche in virtù di quanto previsto dagli articoli 1897 e 1898 c.c., ConfmpreseItalia chiede “un’equa rivalutazione dei prodotti assicurativi e la rinegoziazione dei termini contrattuali, che tengano conto del fatto che il rischio dichiarato in fase di stipula del contratto non corrisponde più al rischio reale, ed altresì che le imprese si vedono impossibilitate a sostenere costi divenuti eccessivamente gravosi a causa di un evento sopravvenuto e oggettivamente imprevedibile”.
Per questi motivi è auspicabile anche “un sinergetico confronto” tra i vari protagonisti dello scenario assicurativo, “volto a conformare le politiche e le linee guida del comparto assicurativo alle contingenti complessità del nuovo contesto socio-economico, onde evitare il pericolo di storture che possano pregiudicare la tutela assicurativa dei cittadini, assicurati e danneggiati, e finanche la stabilità finanziaria del sistema”.


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