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Ga Sai: Mossino riconfermato presidente, rilancia sugli accordi aziendali

Il congresso nazionale del gruppo, che si è tenuto a Cervia dal 7 al 10 maggio, ha visto la partecipazione dei principali interlocutori del mondo dell’intermediazione

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È ancora Jean François Mossino, il presidente del gruppo agenti Sai (Ga Sai), eletto con una maggioranza oserei dire bulgara, pressoché all’unanimità: sono mancati solo una manciata di voti. Il XXVII congresso nazionale del gruppo, dal titolo L’agenzia al centro di un nuovo sistema impresa, si è tenuto a Cervia dal 7 al 10 maggio. 

A precedere i lavori delle giornate, la mattina del giovedì c’è stato il dibattito con Franco Ellena, il direttore generale di UnipolSai. L’incontro, a porte chiuse, ha visto il manager rispondere alle domande dei congressisti: chi ha partecipato al dibattito sostiene che Ellena abbia tenuto banco, grazie alla indiscussa preparazione professionale e al suo carattere schietto quanto tosto ed equilibrato. Gli argomenti spaziavano dall’innovazione al futuro della rete.

 L’apertura del congresso ha visto il coinvolgimento di gran parte delle rappresentanze degli agenti della compagnia: Nicola Picaro, presidente del gruppo agenti UnipolSai, Vittorio Giovetti, presidente gruppo agenti La Fondiaria, Enzo Sivori, presidente dell’Associazione agenti Unipol, Roberto Pietramala, presidente del gruppo aziendale agenti Navale e Lorenzo Cottignoli, presidente dell’associazione Assicoop. 
Il cambiamento, secondo i presidenti intervenuti alla tavola rotonda moderata da Maria Rosa Alaggio, direttore delle testate di Insurance Connect, è una strada tracciata che tutti gli agenti del gruppo dovranno percorrere cogliendone le opportunità per confermare il valore della consulenza, in un’ottica di evoluzione della professione e di una rinnovata relazione con la clientela. 
Nel primo pomeriggio, Maria Rosa Alaggio ha intervistato Mario Pedretti, presidente dell’Associazione internazionale dei gruppi agenti di Axa e vice presidente dell’Unione agenti Axa e Stefano Valsetti, presidente associazione internazionale dei gruppi agenti Allianz e vice presidente di Aaa. Le loro testimonianze esaustive hanno toccato i temi della normative e delle regole, facendo chiarezza sui molti problemi di respiro europeo. 

I SINDACATI A CONFRONTO 
Il venerdì è stato il giorno dei sindacati. Presenti Claudio Demozzi, presidente di Sna, Paolo Iurasek, vice presidente di Unapass ed Enrico Ulivieri, vice presidente di Anapa. Gli argomenti toccati hanno riguardato le problematiche che attanagliano la categoria e gli interventi hanno avuto il pregio di rispettare le singole opinioni delle varie sigle sindacali rappresentate, fatto non comune. Tutti gli oratori hanno messo in luce la necessità, ormai imprescindibile per la categoria agenziale, di avere consapevolezza del momento che la stessa sta attraversando. Il mondo sta cambiando e gli intermediari italiani devono utilizzare le qualità e le abilità di analisi di mercato e delle future innovazioni anche e soprattutto per la difesa della redditività agenziale. È stato molto interessante l’intervento di Enrico Ulivieri, che ha rimarcato con convinzione quanto negative siano le divisioni tra colleghi, invitando al rispetto reciproco, alla collaborazione tra i tre sindacati, mettendo in primo piano le difficoltà della categoria.
Proseguendo sulla strada della non comunicazione, ha detto, raddoppiano i problemi e sparisce del tutto per la categoria la voglia di partecipare alla vita associativa, mentre con l’unità, almeno d’intenti, tutto diventerebbe più semplice. 
Claudio Demozzi ha fatto sfoggio delle sue qualità oratorie, con i temi di sempre ancora non risolti, toccando la pancia dei presenti e scatenando, alla fine, una standing ovation. 
Paolo Iurasek ha puntualmente spiegato i molti fatti accaduti, con calma, estrema chiarezza, sincerità e l’aplomb di chi sa veramente di cosa parla, con particolare riferimento a Fpa. È stato un intervento per molti versi tecnico, spiegato con parole comprensibili, senza fronzoli, alla portata intellettuale dell’interlocutore. 

UNA TAVOLA ROTONDA NEL FUTURO 
Tornando ai lavori congressuali, il professor Alberto Sangiovanni Vincentelli, dottore in ingegneria presso il Politecnico di Milano e titolare di cattedra in ingegneria elettronica e computer science, presso l’Università della California, Berkeley, nonché membro del comitato scientifico del Cnr; Enea Dallaglio, ad di Innovation Team; Andrea Pezzi, vice direttore generale/area commerciale di UnipolSai e Jean François Mossino, in veste di presidente del Bipar, in una tavola rotonda, moderata sempre da Maria Rosa Alaggio, hanno discusso di tanti argomenti interessanti. È stato come immergersi in qualcosa di assolutamente nuovo, capace di portare l’intera assemblea, attentissima, in un mondo futuribile sì, ma alle porte. Interventi che hanno creato speranza condizionata a volontà, capacità, intelligenza di voler cambiare, senza tentennamenti, subito: domani. È stato, questo dibattito, un fine giornata insolito, diverso, che ha fatto molto riflettere. 

LA RELAZIONE DI MOSSINO 
Ma veniamo alla relazione di Jean François Mossino, con la quale ha posto obiettivi delicati quanto ambiziosi. Si percepisce subito una certa tensione ma anche quanto egli ci creda e che, conoscendolo, perseguirà tenacemente. Si prende un annetto di tempo per realizzare il suo programma, convinto che debba essere condiviso da tutti. Ci si rende conto, ascoltandolo, che pur essendo il Ga Sai un’associazione gestita da volontari, per Mossino sarà una sorta di mission d’impresa. Come tutti hanno sostenuto, il futuro è alle porte: o forse è già arrivato. 

Chiudo trascrivendo alcuni passi tra i più importanti della relazione, che apriranno dibattiti a tutti i livelli e un varco nella trattativa sindacale di secondo livello, scrivendo la parola fine all’Ana 2003. 

Noi possiamo fare qualcosa di più importante, andando a negoziare un accordo normativo ed economico aziendale, dove si sanciscono le condizioni alle quali agenti e azienda decidono di affrontare, insieme, il mercato attuale e futuro, fisico e digitale. Il mercato non ci consente di fare prima una cosa e poi l’altra. Non si arriva al futuro se non riusciamo ad assolvere alle necessità del presente. L’azienda propone di lavorare insieme sui due piani, quotidianità ed evoluzione. Propone di farlo secondo principi ispiratori che portarono gli agenti e la compagnia della realtà precedente all’acquisizione di Fondiaria Sai a sottoscrivere un articolato patto, normativo ed economico. Ovviamente concorda con noi sulla necessità di aggiornarlo all’attuale realtà, di compagnia e di mercato. Di fondo si tratta di pattuire che si lavora insieme, confrontandosi per la ricerca delle soluzioni da adottare, affinché ne esca vincente il sistema impresa nel suo complesso. Non una delle parti o una più delle altre, ma ognuna di esse grazie al risultato complessivo. Al congresso compete una scelta di valore diverso. Non siamo limitati a scegliere se intendiamo integrarci nelle politiche della compagnia che rappresentiamo, siamo invitati a fare un accordo che definisca a quali condizioni le nostre imprese agenziali possano evolversi, con quali strumenti e risorse, individuando anche nuove soluzioni remunerative che rispondano a tali nuovi modelli organizzativi e possano portare agli agenti un equo ritorno economico, anche a copertura del proprio rischio imprenditoriale. Questa è la scelta più importante che il congresso dovrà fare. Perché da questa scelta di fondo conseguiranno le politiche di relazione della nostra associazione, con la compagnia e con altre rappresentanze. 

Così si chiude la relazione (applauditissima), così si apre un nuovo fronte con il quale l’intero mercato dovrà confrontarsi.

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