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Sna, appello a Monti per liberalizzare il settore

Gli agenti parlano direttamente al presidente del Consiglio e chiedono di poter essere ascoltati durante le consultazioni in vista dei nuovi provvedimenti per la cosiddetta fase-due del piano di salvataggio e rilancio del sistema Paese.

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Il sindacato nazionale agenti di assicurazione invocano liberalizzazioni per aumentare la concorrenza, contrastare l'abbandono del centro-sud, estendere il divieto di esclusiva nei mandati agenziali anche nel ramo vita e ampliare la collaborazione professionale fra gli intermediari assicurativi. Richieste che da tempo impegnano la categoria degli intermediari e che oggi costituiscono un vero e proprio appello rivolto al presidente del Consiglio Mario Monti.

Gli agenti di assicurazione - si legge nella nota dello Sna - lamentano la mancata apertura del mercato, tuttora alle prese con il dispiego di un'effettiva e reale concorrenza". Le conseguenza sono nefaste anche per i consumatori, ricorda il sindacato, che si vedono "applicare di anno in anno un aumento spropositato e non più sostenibile delle tariffe per l'assicurazione auto".

Si sa che molti utenti non ce la fanno a sostenere i costi assicurativi. Sono sempre più frequenti, sottolinea lo Sna "le auto circolanti senza assicurazione i cui costi per i sinistri causati ricadono sulla collettività". Dagli ultimi dati "in alcune aree del paese il costo di un polizza Rc auto supera abbondantemente l'importo di uno stipendio mensile di un componente del ceto medio italiano".

Inoltre nell'appello al premier lo Sna denuncia "il controllo della raccolta assicurativa, il cui 60-70% è saldamente nelle mani di pochi gruppi assicurativi, al quale si aggiunge il fenomeno dell'abbandono dei territori del centro-sud Italia, dai quali le compagnie si ritirano o riducono sensibilmente la loro attività, compromettendo seriamente il modello mutualistico su cui si fonda funzionalmente il sistema assicurativo, oltre che mettendo a repentaglio la sopravvivenza delle stesse agenzie di assicurazione e di migliaia posti di lavoro".

Quindi Monti, secondo il sindacato degli agenti, dovrebbe agire profondamente con i prossimi provvedimenti legislativi "estendendo, e completando, il divieto di esclusiva nei mandati agenziali anche nel ramo vita, ampliando la collaborazione professionale fra gli intermediari assicurativi (ad esempio fra gli agenti assicurativi e tra quest'ultimi e i broker), in modo da consentire una maggiore mobilità della clientela anche attraverso una maggiore indipendenza degli intermediari dalle imprese".

Sull'argomento il sindacato richiama anche l'attenzione sull'esposto contro i tentativi di bloccare il processo di liberalizzazione dell'intermediazione assicurativa presentato all'Agcm (Autorità garante della concorrenza e del mercato) "di cui - si specifica nel comunicato - è a conoscenza l'attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, avendolo ricevuto quando ricopriva la carica di presidente dell'Antitrust italiano.

I rappresentanti sindacali, infine , si augurano di poter essere coinvolti durante le consultazioni, insieme a partiti e parti sociali "al fine di contribuire alla risoluzione dei problemi del mercato assicurativo italiano".

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