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Informare il cliente ha natura di precontrattualità?

Demozzi sull'art. 34, norme ancora inapplicabili

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Obbligo di informativa o obbligo di preventivo? “Pensi che noi abbiamo presentato quattro pareri legali diversi su questo punto”. Claudio Demozzi, presidente del Sindacato nazionale agenti, conferma a InsuranceTrade lo spaesamento di quella parte della categoria da lui rappresentata, anche di fronte all’ultima bozza del ddl sulle liberalizzazioni, uscita dalla commissione Industria del Senato e su cui, forse già domani, il governo porrà la fiducia. 

Il nodo è sempre l’articolo 34 che non è stato modificato, né riscritto meglio, rispetto a quello originale del governo: “Parlare di presentazione di tre preventivi è una forzatura – spiega Demozzi – gli agenti, secondo la lettera della legge, devono solo ‘informare’ il cliente su prezzo e condizioni delle polizze. Ma su questo il legislatore è ambiguo: non si capisce se informare abbia la natura della precontrattualità”.

Secondo il testo della legge l’Isvap è chiamata entro quattro mesi, non a dare il senso alla norma, ma a illustrare in che modo gli intermediari potranno adempiere ai nuovi obblighi: “Ma oggi, che il decreto è in vigore, come può essere chiesto agli agenti di applicare le nuove regole quando alla stessa Isvap sono concessi centoventi giorni di tempo solo per definirne gli strumenti attuativi? Scritta così la legge è inapplicabile”. 

Anche perché esiste un problema di conflitto con quanto previsto dal Codice delle Assicurazioni sotto i profili della formazione e della tutela della privacy del cliente: “Come può – si chiede Demozzi – un agente essere formato su tutte le offerte presenti sul mercato? E soprattutto come è possibile utilizzare i dati del cliente per inserirli nei preventivatori delle compagnie, senza possedere il mandato di due delle imprese?”

Se invece l’agente può intermediare le altre due offerte, questi diventa de facto plurimandatario: ma la legge, è certo, esclude quest’ipotesi, come del resto la collaborazione tra intermediari. “La norma, così com’è – conclude il presidente dello Sna – non  ci convince affatto: la commissione ha eluso le nostre richieste e ne ha snaturato il fine. Ci mobiliteremo per chiedere almeno la sospensione temporanea degli effetti di legge, in attesa che sia l’Isvap a darci gli strumenti per rispettarla.

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