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Ana: parte il progetto di unificazione della categoria

Associazione nazionale agenti di assicurazioni. Da qui parte, a seguito del confronto del 5 luglio scorso tra Unapass e i dodici presidenti di gruppo, la nuova proposta di rappresentanza della professione

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Si chiamerà Ana, associazione nazionale agenti di assicurazione, e sarà il nuovo organismo che unificherà la categoria sotto una forma associativa ammodernata e più rispondente alle necessità del momento". Il nome rievoca l'antico sindacato unico, nato nel 1919 e disgregatosi poi in Sna e Unapass nel 1973. O almeno questo è quanto è stato proposto al termine della riunione del 5 luglio, convocata dai dodici presidenti di gruppo che per primi avevano cominciato mesi fa a parlare di un nuovo organismo di rappresentanza, cui ha partecipato anche una delegazione di Unapass. Lo Sna, invitato, ha però rifiutato, rimandando il dibattito ad altre sedi. 

In un documento redatto al termine della riunione i dodici presidenti e Unapass pongono "il primo e fondamentale mattone - si legge - del più ampio e importante disegno di edificazione di una grande, unica casa comune". Si tratta di linee guida di un progetto che, nelle idee dei firmatari, non vuole escludere nessuno: in primis gli agenti che non si riconoscono negli attuali sindacati, quindi i non iscritti, ma anche quelli di Sna, Unapass, e tutti i gruppi agenti. 

Valorizzazione del ruolo dei gruppi agenti

Sono proprio questi ultimi che avrebbero in qualche modo la golden share sul nuovo organismo. La nuova formazione avrà alla base i gruppi agenti "al punto che sarà previsto a livello statutario - dicono i firmatari del 5 luglio - il ruolo coessenziale e complementare degli stessi, che non saranno più meri 'bracci operativi', ma il loro apporto politico e intellettuale, insieme all'esperienza acquisita nel campo della negoziazione con i rispettivi vertici aziendali, rappresenterà patrimonio da mettere a disposizione tanto al singolo agente quanto alla collettività, come pure nella gestione dei rapporti istituzionali, in primis Ania, Isvap e Governo". E' infatti anche la scarsa rappresentatività che lamentano i dodici presidenti, oltre che la gestione di alcune questioni: dalla legge sulle liberalizzazioni, al rinnovo degli accordi.

Una risposta alla reticenza dello Sna

Ma mentre con uno dei due sindacati il dialogo è più avviato, non lo è con il principale, lo Sna. "Profondo rammarico e sorpresa - si legge nel documento - ha invece generato l'assenza (dello Sna, ndr) confermando così una reticenza al dialogo, con toni alquanto discutibili e a tratti offensivi, nella forma e nei tempi". Il presidente Claudio Demozzi aveva infatti rifiutato l'incontro attraverso una lettera inviata pochi giorni prima del 5 luglio, in cui specificava di non essere interessato a un processo di unificazione attraverso un nuovo organismo, ma solo a una fusione con incorporazione di Unapass in Sna. Condizione che al momento appare di sempre più difficile realizzazione.

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