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Accordo Sna-Aiba, per i Costituenti è tutto da rifare

Stipulato senza un vero confronto con la base e superato dal decreto Sviluppo bis

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L'accordo Sna-Aiba è stato negoziato e concluso senza alcun confronto con la base" e "avrà un impatto notevole - e non benefico - sull'intera categoria". Per questo "il sincero auspicio è che lo Sna possa disdire tale accordo per riscrivere insieme a tutti i rappresentati degli agenti e dei broker, un nuovo protocollo che tuteli tutti i soggetti alla luce della nuova norma del Dl che prevede la collaborazione tra A e B". La posizione del Comitato costituente Nuova Associazione è netta e si schiera contro il recente protocollo firmato tra broker e agenti delle due associazioni e sottoscritto anche da Acb.

In una lettera aperta agli agenti, i Costituenti propongono la loro interpretazione del documento che, sottolineano, è stato possibile "finalmente esaminare" scaricandolo "dall'area riservata ai soli iscritti del sito www.snaservice.it". L'accordo, su cui non è riportata la data, dovrebbe, tra le varie cose, regolare a livello nazionale alcuni questioni, quali "compiti fondamentali legati al territorio", prima appannaggio di sezioni provinciali. "Non spetterebbe forse al Comitato Centrale il compito di esprimere pareri sugli accordi nazionali, salvo approvazione del Congresso Nazionale", si chiedono nella lettera i Costituenti, aggiungendo che alcuni punti del protocollo toccano direttamente degli istituti disciplinati dall'Accordo impresa-agenti.

"Ma con quale autorità - si dice dal Comitato Costituente - lo Sna può arrogarsi il diritto di modificare o integrare unilateralmente l'Ana 2003 senza aver contestualmente raccolto l'assenso degli altri sottoscrittori dell'Accordo (Ania e Unapass)"? I Costituenti contestano anche il fatto che l'accordo sia stato depositato già presso Uniocamere e le Camere di Commercio di tutte le province, vincolando anche i non iscritti allo Sna, senza prima averlo inviato ad Ania e Isvap.

A questo si somma il timore che il protocollo "spalanchi il mercato retail e middle-market ai broker, oggi prevalentemente in mano agli agenti", e che, qualora le compagnie preferiscano non ratificare un rapporto di collaborazione di un proprio agente con un broker, "quest'ultimo si presenti in agenzia col mandato di un cliente, e l'agente sia costretto a dargli ugualmente copertura".

I Costituenti poi si chiedono perché l'accordo dovrebbe vincolare anche gli agenti non iscritti allo Sna: "se un agente non iscritto allo Sna subentra a un agente iscritto, perché mai dovrebbe essere costretto a mantenere il rapporto col broker fino alla scadenza annuale con le provvigioni concordate con l'agente uscente"? Rivedere tutto l'impianto del protocollo sembra quindi al Comitato costituente l'unica alternativa percorribile.

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