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Congresso gruppo agenti Generali, focus sulle integrazioni e sul welfare

Trentunesima edizione dell'appuntamento presieduto da Vincenzo Cirasola. Al centro la relazione del presidente del Censis, Giuseppe De Rita, e i cambiamenti alle porte per Allianz, Unipol, Fonsai e ovviamente per il Leone di Trieste

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Grandi opportunità per il mondo assicurativo arrivano direttamente dall'arretramento del welfare pubblico: a partire dal comparto salute, alla previdenza, alle long term care, con uno sguardo anche ai professionisti". Dal trentunesimo congresso degli agenti Generali, direttamente dal Forte Village in Sardegna, Giuseppe De Rita, presidente del Censis, ha spronato ieri gli intermediari ad approfittare delle occasioni che verranno. Ma ha anche ricordato che finora "le compagnie non sono state in grado di intercettare al meglio il cambiamento della società italiana". Secondo De Rita, quindi, è necessario che le imprese siano più "proattive nelle soluzioni per il welfare" e gli agenti siano più "dinamici sul territorio" che presidiano.

La prima giornata del congresso, presieduto da Vincenzo Cirasola, è stata sostanzialmente dedicata alla relazione del Censis e al tema delle integrazioni, che, in un modo o nell'altro, stanno coinvolgendo Generali, AllianzUnipol e Fonsai, quest'ultime impegnate nella fusione. Nella tavola rotonda si è parlato proprio di questo tema: tutti gli interventi sono stati improntati a un concreto ottimismo, pur non sottovalutando i rischi di operazioni così complesse.

Durante il dibattito, Giovanni Trotta, dimissionario presidente dimissionario del gruppo agenti Lloyd Adriatico, coinvolto quindi nell'integrazione delle reti di Allianz, ha ammesso le difficoltà del processo di riorganizzazione, facendo anche riferimento alla ricerca presentata da Francesca Cabiddu, docente di Economia e Gestione delle imprese dell'Università degli Studi di Cagliari, intitolata Dietro le quinte del cambiamento organizzativo: come affrontare l'unificazione delle reti. Trotta si è però detto "ottimista" perché lo studio commissionato dalla compagnia diretta in Italia da George Sartorel, dimostra come l'integrazione potrà portare un rafforzamento delle attività, grazie al valore del marchio Allianz. Resterà ferma, poi, la centralità delle agenzie.

Alessandro Lazzaro, ex presidente del gruppo agenti Axa Italia ed Enrico Ulivieri, presidente gruppo agenti Zurich, sono intervenuti ricordando le loro esperienze di riorganizzazioni: positive entrambe perché, nonostante le comprensibili paure iniziali, i vantaggi hanno solo rafforzato le reti.

Francesco Saporito, presidente dell'Associazione agenti Unipol, e consigliere di amministrazione della stessa compagnia, ha potuto testimoniare la collaborazione stretta tra gli agenti e Bologna. Il presidente ha però anche sottolineato che, in questa fase, Fonsai dovrà fare "qualche passo in più". Il discorso quindi "rimane aperto", anche perché, seppur positive le trattative non sempre sono distese, e "c'è da discutere ancora molti punti".

Di collaborazione agenti e compagnia, ha parlato anche Cirasola, che ha citato il "rafforzamento delle attività di tutti gli agenti Generali". Il dialogo con la mandante è sempre aperto, tanto che per oggi pomeriggio sono attesi i vertici di Generali in Italia: Raffaele Agrusti, che sarà l'ad esecutivo del progetto, Marco Oddone, il direttore commerciale e Bruno Scaroni, capo della distribuzione.

Sempre da casa Generali hanno tenuto due relazioni Federico Serrao (Augusta) e Franco Grandi (Toro), sostanzialmente concordi nell'aprire a un'identificazione con il marchio Generali, per poter godere anche dei vantaggi competitivi del brand.

Nella mattinata di oggi, il presidente Vincenzo Cirasola, ha tenuto una lunga prolusione con un bilancio dei risultati degli ultimi tre anni, dopo il precedente congresso di Riccione. Cirasola si è anche soffermato sul suo ruolo in Anapa, rivendicando la necessità della nascita dell'associazione, e motivandola con il bisogno di rappresentare gli agenti "in modo nuovo e diverso rispetto al passato".

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