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Cattolica/Banco Bpm tempi più lunghi

Slitta al 9 novembre il termine per chiudere l’accordo di bancassicurazione tra le due società

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Si allungano i tempi per la definizione dell’accordo di bancassurance tra Cattolica e Banco Bpm. Di comune accordo le due parti in causa hanno deciso di estendere il periodo di negoziazione in esclusiva fino al 9 novembre. La proroga, hanno spiegato le due società in una nota congiunta, servirà “a finalizzare i termini dell’operazione e la connessa documentazione contrattuale”. Nessun problema all’orizzonte, ma solo la necessità di qualche giorno in più per definire meglio tutti i tasselli della futura partnership.
Cattolica sta trattando con Banco Bpm per subentrare ad Aviva e Unipol nelle joint venture bancassicurative Aviva Pop e Popolare Vita dopo che le due compagnie hanno dato disdetta agli accordi con la banca ed esercitato l’opzione di vendita delle rispettive quote. Aviva incasserà 252 milioni di euro in cambio del 50% di Aviva Pop mentre tra Unipol e il Banco è in corso un arbitrato che ha valorizzato il 50% dei bolognesi 585 milioni di euro (di cui 50 già incassati sotto forma di dividendi). Cattolica dovrebbe rilevare il 60/65% delle due società, valorizzate complessivamente poco meno di 1,3 miliardi di euro, con un esborso attorno agli 800 milioni. Grazie all’intesa, che avrà una durata di 15 anni, il gruppo guidato da Alberto Minali potrà distribuire i suoi prodotti attraverso gli oltre 2.000 sportelli della terza rete bancaria italiana.

S&P promuove Verona

L’ingresso nel capitale di Cattolica di Berkshire Hataway e l’accordo di bancassicurazione con Banco Bpm stanno producendo frutti positivi per il gruppo di Verona, che ha incassato la promozione da parte di Standard & Poor’s. L’agenzia ha alzato il rating della compagnia da BBB- a BBB, sulla scia del miglioramento del rating sovrano dell’Italia. Oltre che per Cattolica, l’upgrade di S&P ha interessato anche Allianz. Per entrambe le compagnie l’outlook è stabile. “Il settore assicurativo italiano – si legge in una nota – è destinato a beneficiare delle migliori condizioni economiche e del ridotto credito di rischio associato ai titoli di Stato. Sta inoltre gradualmente riducendo la sua alta concentrazione sul debito pubblico domestico mantenendo una buona redditività”.
Sulla base di questi elementi S&P, oltre ad alzare i rating di Allianz e Cattolica, ha migliorato da moderato a intermedio il giudizio sul il comparto assicurativo italiano, sia danni che vita.


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