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Aig ancora "too big to fail"

La compagnia rimane sotto la supervisione dell'amministrazione statunitense

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Aig resta too big to fail. Lo ha stabilito il Financial Stability Oversight Council, organismo statunitense di regolazione che lo scorso venerdì, all’interno di un meeting privato, ha confermato l’etichetta di systemically important financial institution per la compagnia americana. Aig resta dunque sotto la stretta supervisione dell’amministrazione statunitense: secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, la compagnia avrebbe declinato ogni commento.
La scelta, più che per reali motivi amministrativi, assume una valenza altamente simbolica. Salvata con un bailout di circa 185 miliardi di dollari nel pieno della crisi dei mutui sub prime, Aig era entrata fra le cosiddette Sifi nel 2013: attualmente, insieme a Prudential Financial, è l’unico gruppo non bancario a far parte della categoria.
Istituito nel 2010 con la riforma finanziaria Dodd-Frank, il Financial Stability Oversight Council è chiamato a rivedere annualmente le designazioni Sifi. Sebbene non siano ancora state indicate date precise, il Wall Street Journal non esclude che il confronto su Aig possa proseguire nei prossimi giorni. Anche perché sull’argomento sembra esserci aria di novità. Il presidente Donald Trump, per esempio, vorrebbe rivedere l’uso dell’espressione too big to fail per le istituzioni finanziare non bancarie. E Janet Yellen, presidente della Fed, ha recentemente osservato che l’etichetta Sifi “non costituisce una strada a senso unico”. Le imprese, ha aggiunto, “possono modificare il proprio business model e, pertanto, dobbiamo essere aperti al ritiro di tali etichette”. 

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