Cronos, parte la scissione del portafoglio
Lo ha affermato ieri Luigi Federico Signorini, presidente dell'Ivass, durante un'audizione al Senato
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Luigi Federico Signorini mette la parola fine alla questione Eurovita. “Negli ultimi giorni la vicenda si è chiusa definitivamente, con il trasferimento formale delle polizze ex Eurovita alle compagnie assicurative partecipanti al salvataggio”, ha affermato ieri il presidente dell’Ivass in occasione di un’audizione presso la commissione d’inchiesta del Senato su banche, finanza e assicurazioni, in cui ha avuto la possibilità di ripercorrere le tappe principali della crisi della società e della successiva operazione di sistema che, grazie al coinvolgimento di Allianz, Generali, Intesa Sanpaolo Assicurazioni, Poste Vita e Unipol, ha messo in sicurezza oltre 11 miliardi di euro in polizze vita con la creazione della newco Cronos Vita.
La ripartizione dei contratti, secondo le indiscrezioni, dovrebbe vedere il passaggio a Unipol di 2,5 miliardi di euro relativi alle soluzioni distribuite da Finint. Una cifra analoga, collocata da Banca Popolare di Puglia e Basilicata, Cassa di Risparmio di Volterra, Banca di Piacenza e Widiba, andrà a Poste Vita. Per Intesa Sanpaolo un pacchetto da 2,4 miliardi di euro distribuito da Fideuram e Sanpaolo Invest, mentre 2,3 miliardi di euro collocati da Fineco e Credem sono destinati a Generali. Ad Allianz, infine, 1,5 miliardi di euro in polizze distribuite da Banca Agricola Popolare di Ragusa e Cassa di Risparmio di Bolzano.
Signorini, che nel corso dell’audizione si è soffermato anche sulle vicende di Novis ed Fwu, ha quindi ricordato come la crisi di Eurovita abbia messo in evidenza “la necessità di intervenire sull’adeguatezza della disciplina dell’assicurazione sulla vita, in particolare per le polizze di ramo I, caratterizzate da garanzie di rendimento, di rafforzare il presidio del rischio di liquidità da parte delle compagnie, di garantire una maggiore tutela ai contraenti di polizze vita nei casi di crisi dell’impresa”.
Il presidente dell’Ivass, a tal proposito, ha sottolineato l’intervento effettuato con la legge di Bilancio 2024 che ha istituito “un fondo di garanzia assicurativo dei rami vita, che contribuirà a una gestione tempestiva delle crisi aziendali” per proteggere gli assicurati e rimborsare le prestazioni protette fino a un massimo di 100mila euro per ciascun avente diritto.
Signorini ha infine ricordato che il settore assicurativo, con un’incidenza dei premi totali sul pil del 6,9% alla fine del 2024 e investimenti per oltre mille miliardi di euro, “ svolge un ruolo fondamentale nell’ambito del sistema finanziario”. La raccolta nel 2024 è arrivata a 151,3 miliardi di euro, in rialzo del 16% rispetto all’anno precedente.
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