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Generali contro Standard & Poor's. Fiducia degli analisti all'Investor Day

Il Leone di Trieste, nella giornata dedicata agli investitori, conferma i target del Roe operativo al 13% e dell'indice Solvency I oltre il 160% entro il 2015. In Italia continua la riorganizzazione

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Generali tira dritto, conferma tutti target al 2015, ne migliora alcuni, ne aggiunge altri. Punta a una drastica riduzione dei costi, del debito e a aumenti di redditività e patrimonializzazione. Tutto questo, nonostante Standard&Poor's abbia annunciato un prossimo declassamento del Leone di Trieste, che da A- potrebbe allineare il proprio rating al BBB dell'Italia. Il credit watch negativo sul debito di Generali, in virtù dei nuovi criteri di valutazione più legati al rating del debito sovrano del Paese prevalente, ha fatto letteralmente infuriare il ceo Mario Greco, nella conference con gli analisti durante il secondo Investor Day, tenutosi ieri a Londra. Se l'Italia dovesse andare in default - ha detto - non sarebbe un problema solo per Generali, ma per tutti. Credo che queste persone (riferendosi a Standard&Poor's, ndr) vivano fuori sincrono. Tre anni fa c'erano preoccupazioni sull'Euro e sulla permanenza dell'Italia nell'Euro: è piuttosto interessante che ci sia questo tema oggi. Noi puntiamo alla completa trasparenza: i rating non hanno molto senso. La cosa più importante è che tutti capiscano cosa stiamo facendo". Il 24% del business di Generali proviene dall'Italia, e il numero uno di Generali ha ribadito di non voler lasciare il Paese.
Il Leone di Trieste conferma, quindi, gli obiettivi già dichiarati nel precedente appuntamento di gennaio: un Roe operativo al 13% entro il 2015, con un utile operativo lordo a 1,6 miliardi di euro, un indice Solvency I oltre il 160% (oggi intorno al 150%) e introduce due nuovi obiettivi: quello di raggiungere un debt leverage ratio (rapporto tra debito e patrimonio netto) al 35%, contro il precedente al 40%, e un remittance ratio al 75%. L'ultimo dato è stato sottolineato particolarmente dal cfo, Alberto Minali, perché costituisce l'ennesimo esempio della nuova strategia di centralizzazione delle decisioni della compagnia. Il 75% del free surplus lordo generato dalle unità operative sarà trasferito alla holding. Greco vuole così generare "rendimenti più alti nel breve termine", per far crescere i dividendi progressivamente fino al 2015 (oggi il dividend pay out è al 40%).

Taglio dei costi, strategie e investimenti
Per quanto riguarda la riduzione dei costi, l'obiettivo del gruppo è ottenere 750 milioni di risparmi entro il 2015 e un miliardo al 2016, di cui il 40% dal business vita e il 60% da quello danni e altre attività. "Ma questi risparmi non toccheranno le reti distributive, in termini di remunerazioni e commissioni. In Italia, Germania e Spagna, gli agenti sono un valore per noi e un asset molto importante". È quanto ha assicurato il group ceo, durante la sessione di domande e risposte all'Investor Day. Il top manager ha anche rivelato che non sono previsti, "per l'anno prossimo", ristrutturazioni del personale: "saranno utilizzati - ha aggiunto - i sistemi previsti nei singoli Paesi (turnover, pensionamenti ecc., ndr)".
Più del 60% del target dei quattro miliardi di dismissioni entro il 2015 è stato già completato. Nell'immediato, cioè il trimestre in corso, Generali non prevede grossi cambiamenti rispetto ai trimestri precedenti, e tutto procede "senza peggioramenti né evidenti miglioramenti", ha sottolineato Greco.

Le strategie di Generali si concentreranno soprattutto a far crescere il business in Europa dell'est (Polonia), Asia e America Latina. Il Leone sta crescendo molto già quest'anno in Indonesia, dove in un anno è passata da 3000 a 5000 punti vendita (per fine 2013). Inoltre, Greco ha rivendicato la propria capacità di cambiamento, evidenziando che Generali, da quando c'è lui, è uscita da otto patti di sindacato, riacquistando la disponibilità degli asset "per la gestione più opportuna". La compagnia triestina ha disdetto i patti in Mediobanca, Rcs, Pirelli, Telco, Gemina, Prelios, Ntv e Agorà. Il gruppo, inoltre, ha confermato Greco, non sta cercando acquisizioni: "siamo focalizzati sulla razionalizzazione fino al 2015". Durante la conferenza con gli analisti, Greco ha anche ribadito l'intenzione di vendere Bsi, ma ha anche detto che non sarà facile per ragioni anche regolamentari. L'apporto della dismissione al capitale sarà pari a una percentuale alta a un cifra.
Dal punto vista degli investimenti, Nikhil Srinivasan, group chief investment officer, ha annunciato che Generali ridurrà la propria esposizione ai btp italiani a 55 miliardi di euro entro fine anno. Attualmente il Leone di Trieste detiene 55,5 miliardi di titoli di Stato tricolori. A fine 2012 ne aveva 58,5. 

Mario Greco, che aveva inaugurato la giornata ha sottolineando come sia in corso una vera e propria rivoluzione in Generali, ha sostenuto, di avere "la miglior squadra del panorama assicurativo mondiale".
Al termine della conferenza con gli analisti, Il group ceo ha dato appuntamento al prossimi novembre per un Investor Day completamente diverso: "parleremo - ha concluso - del posizionamento geografico della compagnia, dei prodotti, della distribuzione e degli utili realizzati nei diversi Paesi". Generali terrà un roadshow europeo da venerdì fino alla prossima settimana.

La riorganizzazione in Italia 
Greco ha parlato molto della riorganizzazione in corso in Italia, con la fusione dei marchi e l'allineamento dei prodotti. "Generali Italia - ha spiegato il ceo - è una compagnia separata da Generali Holding. Dal prossimo gennaio cominceremo a unificare i prodotti di Toro, Alleanza e Ina Assitalia per tutte le agenzie. È un percorso lungo e sarà uno sforzo massivo, ma gli agenti sono contenti, nonostante siano un po' preoccupati per futuro. In Italia noi abbiamo 230 prodotti ed entro il 2015 saranno 70: gli agenti saranno formati per indirizzare i consumatori su questi prodotti". Il ceo ha quindi confermato gli investimenti in Italia sotto tutti i profili: dall'Ict, alla formazione, al sales management. "Con meno burocrazia - ha aggiunto Greco - più specializzazione e una centralizzazione del business tutto sarà migliore e avremo benefici entro il 2015".

Il caso di 
Cosmos Direkt
Carsten Schildknecht, il group chief operating officer, ha mostrato agli analisti alcuni esempi dei vari modelli di business che Generali ha nel mondo. Uno di questi è Cosmos Direkt, la compagnia diretta di Generali Deustchland, presentata come un'"esperienza superiore per il consumatore". La compagnia che distribuisce anche nel campo della previdenza, opera on line e per telefono (compreso il pagamento della polizza), ma i clienti hanno un consulente a disposizione a ogni ora e tutti i giorni, che attraverso il cobrowsing può intervenire direttamente, vedendo e operando, sullo schermo del computer del cliente.

Il nuovo logo
A margine della giornata, Generali ha presentato il nuovo logo. Si tratta di un restyling del logo del gruppo, con l'obiettivo di arrivare ad avere un unico marchio in tutto il mondo. Il Leone Marciano, simbolo della compagnia dal 1848 (in precedenza era l'aquila bicefala dell'Impero Asburgico), è stato ridisegnato e andrà a sostituire gli attuali 150 loghi presenti nel mondo con un unico Leone a figura intera: finora per le realtà diverse dalla capogruppo, l'animale era rappresentato tagliato a metà, per far posto ai brand locali.
Il nuovo logo mantiene i tratti caratteristici del Leone di San Marco, le ali e il Vangelo, rivedendo il profilo del capo e semplificando ali, zampe e coda. È inoltre introdotto un sistema visivo per i materiali di comunicazione del gruppo, con diverse tonalità di rosso.

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