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Munich Re, via il rischio guerra dalle polizze informatiche

La società punta così a evitare controversie legali sui perimetri di polizza

Munich Re, via il rischio guerra dalle polizze informatiche
Munich Re si prepara a escludere il rischio guerra dalle sue polizze informatiche. La decisione è dettata dagli effetti dell’invasione russa in Ucraina e, come ha spiegato la società alla Reuters, è volta a evitare possibili controversie sul perimetro delle coperture. La scelta è data anche dall’esperienza maturata durante la pandemia di coronavirus, con le interruzioni di attività dovute al lockdown che hanno generato una lunga sequela di casi giudiziari in tutto il mondo. “Abbiamo imparato la lezione della pandemia come industria: è difficile lavorare quando ci sono condizioni di polizza poco chiare”, ha commentato Juergen Reinhart, chief underwriter per il settore cyber di Munich Re. “Il nostro obiettivo – ha aggiunto – è avere condizioni molto, molto chiare, ed evitare soprese”.
L’invasione russa dell’Ucraina, ha ricordato l’agenzia di stampa, ha incrementato i timori di attacchi informatici a imprese private e pubbliche amministrazioni in Europa e Stati Uniti. Una stima di S&P Global quantifica in 35 miliardi di dollari le perdite assicurative che potrebbero essere generate dalla guerra, con il settore informatico posto ai vertici delle esposizioni. La maggior parte delle polizze sul cyber risk esclude il rischio guerra, ma la presenza di aree grigie può generare (e ha già generato in passato) controversie legali fra clienti e compagnie.

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