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Cattolica si adegua alle richieste dell'Ivass

La compagnia, inoltre, ha ridefinito i termini dell’accordo di bancassurance: la banca potrà uscirne nel 2023

Cattolica si adegua alle richieste dell'Ivass
Cattolica risolve due importanti questioni aperte. La compagnia fa pace con Banco Bpm sul bancassurance, e rimedia alle irregolarità denunciate dall’Ivass lo scorso 9 gennaio a seguito dell’indagine ispettiva, rispettando così i 60 giorni richiesti dalla vigilanza.
Per quanto riguarda la prima questione, la compagnia veronese e l’istituto bancario hanno raggiunto un accordo in base al quale, spiega una nota, “vengono superate le rispettive divergenze e sono definiti i termini e le modalità di adeguamento e di prosecuzione della partnership nel settore della bancassurance e dei relativi diritti di exit così coniugando i rispettivi interessi e tenendo conto del mutato contesto economico”. In base all’accordo, la partnership continuerà almeno fino al giugno del 2023, 10 anni in anticipo rispetto alla data originaria,  e potrà essere prorogata di sei mesi in sei mesi fino alla fine del 2024. L’accordo fissa inoltre il prezzo per l’acquisto del 65% delle joint venture da parte di Banco Bpm, fissando una base di 60 milioni di euro più unìeventuale componente di 50 da versare in più rate. In caso di mancato esercizio dell’opzione d’acquisto, Bpm riconoscerà 26 milioni di euro a Cattolica, che rinuncerà a estendere lìaccordo distributivo alle filiali di Banco Bpm servite da altre compagnia, proseguendo la partnership fino al 2030.
Relativamente all’indagine di Ivass, che chiedeva “una significativa discontinuità” nella governance, Cattolica ha comunicato l’invio di un piano correttivo insieme all’annuncio delle dimissioni (alla prossima assemblea degli azionisti, il 13 e 14  maggio). Cattolica conferma poi la vendita sul mercato delle azioni proprie, acquisite dai soci contrari alla trasformazione da cooperativa a Spa, e la presentazione in assemblea di una proposta per allineare gli emolumenti dei consiglieri “a un benchmark di mercato”.
Ai rilievi sulla liquidità versata alle controllate non assicurative Cattolica replica di non averne distribuita, né di aver effettuato o voler effettuare ulteriori versamenti al Fondo H-Campus senza il parere favorevole del Comitato per il governo societario e la sostenibilità.  Sul completamento dell'aumento di capitale da 200 milioni sollecitato dall’Ivass, Cattolica conferma il rinvio di alcuni mesi per “avere il tempo necessario per fornire maggiori informazioni al mercato”. Quanto al rafforzamento del governo societario la compagnia ha individuato tre macroaree. Una per il governo societario e di controllo, una per la gestione degli investimenti immobiliari e una terza sulla gestione della rete degli agenti e degli accordi con Coldiretti.    

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