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Unipol, cala la raccolta nel primo trimestre

Il Covid-19 pesa sulle performance dei primi tre mesi di quest'anno. Cimbri: “il gruppo non avrà difficoltà a raggiungere i target 2020”

Unipol, cala la raccolta nel primo trimestre
Il gruppo Unipol ha chiuso il primo trimestre 2020 con un risultato netto consolidato pari a 134 milioni di euro, in calo del 21,5% rispetto ai 171 registrati al 31 marzo 2019, “risultato influenzato dall‘emergenza sanitaria tuttora in corso”, spiega una nota del gruppo bolognese.  In calo anche la raccolta diretta assicurativa, che si ferma a 3,1 miliardi di euro, di cui 2 miliardi nei rami danni (-1,5%), dove UnipolSai, in particolare, registra premi Danni per 1.665 milioni di euro, -1,1% rispetto al 31 marzo 2019.  Nei rami vita la raccolta scende a 1,1 miliardi (-13,2%): in particolare, UnipolSai ha realizzato una raccolta diretta vita pari a 832 milioni di euro (-3%), mentre nel canale di bancassicurazione Arca Vita, unitamente alla controllata Arca Vita International, ha segnato una raccolta diretta pari a 293 milioni di euro (rispetto ai 430 milioni del primo trimestre 2019).
Migliora il combined ratio, che scende al 92% rispetto al 94,6% registrato nel primo trimestre 2019. Su questi valori ha influito il blocco delle attività produttive e la conseguente riduzione significativa della circolazione stradale a partire dalla seconda settimana di marzo.
Nel primo trimestre del 2020 la redditività lorda del portafoglio degli investimenti finanziari assicurativi del gruppo, “pur risentendo dell’andamento negativo dei mercati finanziari”, ha ottenuto un rendimento pari al 3,3% degli asset investiti (3,9% al 31 marzo 2019).
Il trimestre, spiega Unipol, è stato caratterizzato “dal forte impegno del gruppo nel fronteggiare l’emergenza Covid-19”, con iniziative “a favore dei clienti, della rete distributiva agenziale, dei dipendenti e della collettività”.
Parlando in conference call, l’amministratore delegato di Unipol, Carlo Cimbri (nella foto) ha parlato della strategia del gruppo per il prosieguo dell’anno. “Unipol – ha spiegato – non avrà difficoltà a raggiungere i target 2020. Guardando il combinato disposto della gestione industriale e di quella finanziaria ciascuna con le sue particolarità e alla luce della situazione attuale e con le risposte che sono diverse a livello macroeconomico pensiamo che non dovremmo avere particolari criticità. Il raggiungimento degli obiettivi prefissati oggi come ieri è totalmente nelle nostre mani. Poi però la particolarità di questo esercizio, in cui sia nei dati della trimestrale sia a consuntivo abbiamo usato e useremo una prudenza supplementare, è avere uno sguardo di prospettiva. Aspettiamo il secondo semestre per valutare anche come andrà il 2021”.
Per quanto riguarda la politica del dividendo, Cimbri ha ribadito che la scelta di non distribuire la cedola è stata fatta in “ottemperanza alle richieste che in una fase storica hanno effettuato il regolatore italiano e quello europeo ma dal punto di vista dei risultati, questi c'erano nel bilancio 2019 e continuano a esserci nel 2020, la liquidità c'era e c’è, la situazione di Solvency nonostante tutta la volatilità del mercato continua a essere congrua per distribuire la cedola, che come dimensione vale 4-5 punti di Solvency (200 milioni) e la volontà nostra di pagarla è inalterata. A oggi ci sono tutte le condizioni di natura finanziaria e patrimoniale per farlo. Poi però ci sono anche ragioni di prudenza che dovremo valutare in base allo scenario macro e di settore. Ciò avverrà nella seconda parte dell'anno, però la nostra volontà è inalterata”.
Infine, l’ad di Unipol ha accennato all’iniziativa Un mese per te sulle polizze Rca. “L’iniziativa – ha spiegato – ha restituito un mese di polizza Rc auto a 10 milioni di clienti. Abbiamo fatto dei calcoli e stimato che il voucher (che dà diritto a un mese gratis di polizza) verrà utilizzato da circa l'85% dei nostri clienti che, complessivamente avranno un beneficio pari a 300 milioni di euro”.

 


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