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La mente aperta delle assicurazioni

Cosa sta alla base del cambiamento? Senza ombra di dubbio una buona dose di predisposizione allo stesso. Ma chi non è predisposto al cambiamento cosa può fare?
Mi sono posto queste domande pensando alle assicurazioni, a come sono cambiate nel corso dei secoli, partendo dalle coffee house di Londra per arrivare ai grattacieli moderni, e a come stanno affrontando un mondo nel quale “change” e “innovation” sono le parole d’ordine.
La mente dell’industria assicurativa è sempre stata fervida e aperta all’immaginazione, ma sembra che ultimamente qualcosa si sia inceppato. Il problema principale sta nel fatto che, per le grandi compagnie, gli investimenti hanno un costo talvolta molto elevato e gli errori strategici si possono pagare a caro prezzo. Questo trade-off ha portato a osare molto meno di quanto fatto in passato, a vantaggio di realtà lontane anni luce dal mercato assicurativo, ma molto più proattive sul fronte dell’innovazione.
La via che il mercato dovrebbe seguire per rimanere al passo con i tempi non può assolutamente prescindere dall’obiettivo che gli assicuratori si sono sempre posti: raggiungere il cliente nel miglior modo possibile, il più velocemente possibile e rendendo eccellente la customer experience.
Come farlo? Semplicemente ottimizzando l’utilizzo dei dati. Imparando proprio dal mondo assicurativo, stanno nascendo alcune realtà nel panorama dei Big Data capaci di selezionare e frazionare il rischio insito negli ingenti investimenti delle compagnie nel campo dell’innovazione. Queste piattaforme, alla cui base sta il concetto di Saas (Software as a Service), permettono, per esempio, di allocare investimenti ridotti su diversi progetti innovativi. In questo modo le compagnie non sono più “costrette” a concentrarsi su una sola grande idea da sviluppare, ma possono percorrere più strade allo stesso tempo, decidendo di abbandonarne alcune anche dopo pochi passi e senza la paura di aver “sprecato” l’investimento iniziale.
L’ottimizzazione sta quindi alla base di tutto. Se supportata dalla lungimiranza degli assicuratori, probabilmente nei prossimi anni non si sentirà più parlare delle assicurazioni come un mondo a parte, perennemente in ritardo. Alcune ricerche mostrano infatti che già 1/3 delle maggiori compagnie al mondo si è già dotata di questi sistemi e si stanno quindi adattando alla dinamicità del mercato. Il rischio, serissimo, per i restanti 2/3, è di essere espulsi dal mercato. L’invito, in sostanza, è chiaramente a osare, perché il cambiamento lo permette: i rischi per le compagnie non sono più gli stessi che in passato e, con un buon paracadute, solo chi avrà il coraggio di buttarsi potrà volare.


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