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Arrivano i robot

Il mondo assicurativo è alle prese con una sfida sempre più probante, che corre a ritmi serrati. Quella di mettersi al passo con le nuove tecnologie che facilitano il rapporto con i clienti e snelliscono le comunicazioni e gli adempimenti.
I clienti vogliono essere indipendenti e gestire le proprie posizioni online. E vogliono avere un contatto diretto con il proprio assicuratore 24/7 attraverso app per tablet e smartphone. E le compagnie si stanno dando da fare, e bene, nel soddisfare queste esigenze.
Dal loro punto di vista, però, devono essere in grado di mantenere elevati standard di professionalità e di qualità da parte dei loro consulenti assicurativi, attraverso la specializzazione e l’utilizzo sempre più massiccio della tecnologia, per far emergere il ruolo degli assicuratori come veri e propri “angeli custodi” al fianco dei clienti.
In questo contesto, caratterizzato dalla cosiddetta Quarta Rivoluzione Industriale, l’impatto dei nuovi processi è sempre più devastante. E se nel breve-medio termine, è inverosimile pensare che ci ritroveremo seduti alla scrivania con dei robot, è sempre più necessario che i professionisti del settore assicurativo sappiano utilizzare (e perché no sviluppare) nuovi applicativi smart, che permettano di raccogliere e rielaborare i dati in maniera chiara e leggibile.
Si tratta, in sostanza, di facilitare il lavoro agli esseri umani. Che in questo modo saranno in grado di fare quello che meglio gli riesce: spiegare ai clienti le polizze, ma anche come queste si integreranno con gli strumenti di monitoraggio e i wearable, in particolare nel comparto retail. E far comprendere invece, di fronte ai clienti aziende, come la portata di eventi globali come il cambiamento climatico, gli scenari politici e le strategie delle compagnie possano impattare sulle scelte di chi si assicura.
In questo modo l’interazione con il cliente sarà sempre più approfondita e utile a entrambe le parti del rapporto. Ma dal punto di vista della gestione dei dati della clientela e del loro utilizzo, la questione sarà molto complessa. E qui entrano in gioco i robot.
Le macchine ci permetteranno di utilizzare al meglio i dati e di rielaborarli, per trasferirli in maniera comprensibile al cliente: informazioni sulla propensione o meno al rischio, sulle attività dei nostri clienti e su come vengono esercitate, informazioni sugli stili di vita e di lavoro. Tutti dati utilissimi in fase di profilazione del cliente e poi in quella di vendita.
Cambia quindi l’approccio commerciale nei confronti dell’utente finale. Con l’avvento di nuovi driver tecnologici che si vanno ad affiancare alle grandi tematiche della protezione degli asset tangibili e dei propri cari. Attraverso la tecnologia si potrà sempre più parlare lo stesso linguaggio del cliente, in modo da intercettarne le esigenze attraverso questo potente facilitatore.
Bisogna entrare nell’ottica che, come diceva Eraclito, “l’unica cosa certe e costante è il cambiamento”. E oggi il cambiamento viaggia alla velocità della luce. Solo chi riuscirà ad abbracciarlo e a capire che le novità, seppur stravolgenti, sono un supporto all’attività assicurativa, riuscirà a cogliere queste opportunità e a non ritrovarsi travolto da questa rivoluzione industriale. Perché le assicurazioni non muoiono, ma si adattano e si evolvono seguendo un contesto mutevole, esprimendo un concetto di resilienza che non solo trasferiscono agli assicurati, ma che è insito nel DNA degli assicuratori.

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