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L’intelligenza artificiale contro le frodi assicurative

Come risaputo, l’intelligenza artificiale ha pervaso molti settori dell’economia con i quali abbiamo a che fare nella vita di tutti i giorni. Ed è quindi questione di tempo prima che anche molti aspetti del ciclo di vita assicurativo subiscano dei cambiamenti dovuti all’utilizzo di questa tecnologia.
Uno dei campi in cui un grande salto in avanti può essere fatto è quello delle frodi a danno delle compagnie di assicurazione; in particolare applicando l’intelligenza artificiale sia alla fase di rilevazione delle frodi, sia alla gestione a 360° dei sinistri.
Le ultime novità nel settore stanno vedendo un’evoluzione da sistemi in grado di classificare gli elementi caratteristici presenti nei casi di truffa a nuovi software capaci di scovare segnali precisi, corredati da probabilità di rischio e azioni correttive da applicare ai casi in cui un sinistro risulti “sospetto”.
Uno dei sistemi che sta ricevendo maggiori riscontri positivi nel Regno Unito, Shift Technology, consente, attraverso un sistema capace di analizzare il contesto che circonda i sinistri, di aumentare o diminuire il peso dato agli indicatori di frode, e di metterli in connessione tra loro in modo da evidenziare quando ci sono degli elementi che insieme possono far accendere delle spie d’allarme.
Il dubbio che rimane, soprattutto per le compagnie e per gli altri operatori del settore, è che l’intelligenza artificiale, vista un po’ come il salvatore della Patria, metta in pericolo i posti di lavoro di molti professionisti. Come successo per la compagnia giapponese Fukoku Mutual Life Insurance, che recentemente ha sostituito 30 dipendenti con dei robot.
In realtà, l’obiettivo principale da raggiungere attraverso l’intelligenza artificiale dovrebbe essere l’ottimizzazione dei tempi e dei risultati. Focalizzando sulle persone “reali” i casi più complessi nei quali il fattore umano e l’attenzione al cliente possono ancora rappresentare un valore aggiunto.
Quello che i robot possono fare è replicare il ragionamento umano in alcune sue componenti e applicarlo su larga scala, in modo da trattare più casi sospetti in maniera più razionalizzata. Perché sicuramente i periti sono in grado di evidenziare i casi più eclatanti, ma le macchine riescono a collegare tra di loro tutti i sinistri presenti in un database, facendo spesso emergere correlazioni invisibili all’occhio umano.
Al momento alcune soluzioni, come visto, stanno nascendo e si stanno imponendo sul mercato, con l’obiettivo di raccogliere quanti più dati possibile per incrociarli tra loro e ottenere i migliori risultati possibili. In Italia abbiamo la fortuna di avere un sistema di banche dati all’avanguardia, all’interno del quale vengono convogliate le informazioni provenienti da diverse fonti. Ma gli sforzi delle persone non bastano e l’obiettivo, da ribadire, è quello dell’ottimizzazione e del miglioramento continuo del grande lavoro fatto finora, perché attraverso l’intelligenza artificiale si può.

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