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Lo sguardo del Leone

L’Ail, Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mielomi, è un’insostituibile struttura associativa che sta a fianco del malato e contribuisce anche della ricerca, importantissima per queste terribili malattie.
L’Ail nasce alla fine degli anni ’60 a Roma, grazie alla volontà e all’entusiasmo dell’ematologo Franco Mandelli: da quasi mezzo secolo l’associazione promuove e sostiene la ricerca scientifica per trovare le cure migliori per queste malattie. L’Ail con competenza e generosità, assiste i malati e aiuta le loro famiglie attraverso servizi, conoscenza, formazione: tutte cose che servono per potersi difendere dal dolore, tutelando la propria anima, mentre si assiste la persona che ami languire tra speranze e dolore. Al centro della filosofia di questa associazione ci sono solo il malato e il suo habitat familiare.
All’Ail alcuni anni fa, in occasione della Giornata mondiale della sanità, l’allora Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha consegnato la medaglia d’oro al merito della sanità pubblica.
Tutto questo grazie anche al contributo del mondo del lavoro, della medicina, scienza, economia e cultura.

Non sono estranei a questo apporto umano i dipendenti di Generali Italia che hanno scelto di contribuire e aiutare l’Ail in modo tanto semplice quanto proficuo. Hanno deciso di effettuare i loro viaggi di lavoro in seconda classe, invece che in business, così come previsto dal contratto aziendale, destinando la differenza di prezzo all’Ail.
Grazie a questo gesto di sensibilità dei dipendenti di Generali Italia, Genertel, Alleanza e Banca Generali, con l'iniziativa Io viaggio solidale, si sono raccolti 100mila euro, che servono a finanziare 521 viaggi a beneficio di 89 persone, tra pazienti e loro familiari. L’Ail prevede che il progetto si possa chiudere con oltre 1600 viaggi verso i centri di cura.
Luca Perin, a capo della visione risorse umane e organizzazione di Generali Italia, ha spiegato che l’iniziativa è stata portata avanti con molto entusiasmo e esprime, da sempre, la cultura di grande solidarietà che accomuna le persone che operano in Generali Italia. Il reciproco scambio tra azienda, dipendenti e comunità crea una squadra compatta i cui obiettivi, in queste circostanze, non sono i budget o il business, ma semplicemente tendere la mano ai meno fortunati, ai più deboli.

La compagnia ha sempre utilizzato il suo potente brand per progetti legati al sociale: è questo un Leone strano, che non di rado sa volgere il proprio sguardo, non sempre sornione, verso collettività, individuandone le sofferenze.
Generali sa scegliere e porgere risorse immediate nei casi di necessità vera, offrendo aiuti e interventi con quel garbato silenzio e con lo stesso stile da oltre 184 anni.
Tutto questo fa parte del progetto, chiamato Piccoli gesti. Grandi azioni, che ha lo scopo di immedesimarsi nelle sofferenze altrui, cercando veicolare il concetto che un futuro migliore si costruisce con piccoli e umili gesti quotidiani, portati avanti, fortunatamente, ancora da quella grande parte d’Italia sana, che ci crede.
Evidentemente da Generali Italia i sentimenti non sono stati globalizzati.
È anche l’opinione del grande Franco Mandelli.


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