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2014: anno boom per la produzione vita in italia

A registrarlo, l’Outlook 2015 di Farad International sulle polizze vita in Italia. Un comparto favorito da una popolazione più anziana e consapevole, buoni rendimenti, fiscalità e normativa

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Già nel 2013, Farad rilevava un rapporto dei premi vita sul prodotto interno lordo del 5.5%, rispetto al 4,4% del 2012. Un costante incremento, dunque, per il settore che si stima crescerà a doppia cifra anche nel 2015.
Un buon risultato, quello del ramo vita, favorito da diversi fattori: la presa di coscienza da parte dei cittadini della necessaria pianificazione patrimoniale attraverso l'utilizzo di strumenti, quali la polizza vita; i buoni rendimenti delle gestioni separate proposti dalle compagnie, nel 2014, che hanno stimolato l'acquisto di prodotti appartenenti al Ramo I, rispetto a quelli di Ramo III; l'inasprimento delle tasse sui rendimenti finanziari al 26%, laddove su questo tema, le polizze vita beneficiano di un differimento della tassazione in questione.
In particolare, a ottobre 2014, circa il 75% della raccolta vita è stato realizzato sul Ramo I, che potrebbe continuare a crescere, nel 2015, nella misura del 10%-15% in termini di raccolta. Se quest'anno la raccolta sul Ramo I e V si assesterà sui 60 miliardi di euro circa, ci si aspetta che il settore arrivi a circa 70 miliardi di euro nel 2015. Nello stesso modo, nel settore unit-linked, Ramo III, ci si aspetta una crescita di circa il 20% rispetto al 2014.
Se nel 2014, si raggiunge una raccolta di circa 19 miliardi di euro, nel 2015, potremmo raggiungere circa 23 miliardi di euro. Il peso del Ramo III dovrebbe, quindi, crescere a un 32%, nei confronti del Ramo I al 68% della produzione totale, contro una proporzione rispettivamente di 25/75, nel 2014.


Un settore trainato da molti fattori

A favore del settore, vi sono degli elementi strutturali, quali la presa di coscienza di una necessaria pianificazione; altri elementi più puntuali come la fiscalità, anche se è da comprendere meglio l'impatto della tassazione in caso morte del capital gain in polizza vita, previsto dal disegno di legge di stabilità 2015; l'invecchiamento della popolazione italiana le cui esigenze di pianificazione patrimoniale vita e previdenziale si fanno sempre più evidenti.
Infine, un ulteriore elemento a favore è rappresentato dalla nuova normativa sul rientro dei capitali detenuti all'estero, la cosiddetta Voluntary Disclosure. In effetti, come durante i precedenti scudi, l'emersione di nuovi capitali aumenta la base di capitali potenzialmente interessati o oggetto di una ormai necessaria pianificazione patrimoniale: si stimano a circa 200 miliardi di euro i capitali detenuti illecitamente all'estero e ci si attende, dunque, una forte spinta nella raccolta proveniente da queste operazioni cross-border.
Per quanto riguarda il private life insurance, molto presente nel Ramo III, novità riguardo l'art finance, lasciti e voluntary disclosure sono da seguire da vicino in quanto giocheranno certamente un ruolo determinante, di amplificatore, nella raccolta 2015. 

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